Laici cattolici sudcoreani: gli aiuti al Nord non servano per fabbricare armi
Messaggio del Consiglio coreano per l'apostolato dei laici: lo sforzo della Chiesa per la riconciliazione della penisola e l'invio di aiuti umanitari alla popolazione nordocoreana non devono essere deviati allo scopo di costruire armi di distruzione di massa.
Seoul (AsiaNews) I laici cattolici della Corea del Sud "esprimono preoccupazione per i test nucleari di Pyongyang" e sottolineano come "questi non garantiscono in alcun modo la sicurezza della nazione". Inoltre, "lo sforzo della Chiesa per la riconciliazione della penisola e l'invio di aiuti umanitari alla popolazione nordocoreana non devono essere deviati allo scopo di costruire armi di distruzione di massa".
E' questo il senso del messaggio pubblicato il 14 ottobre dal Consiglio coreano per l'apostolato dei laici, che, oltre alla "preoccupazione per il futuro della nazione, messo in pericolo dal recente test atomico condotto dalla Corea del Nord" esprime "tutta la sua vicinanza al messaggio già pubblicato sullo stesso argomento dalla Conferenza episcopale coreana".
La denuclearizzazione della nostra terra, osserva il comunicato, è un principio "che ognuno di noi deve osservare. E' sfortunato, per la pace in Asia e nel mondo intero, il fatto che Pyongyang abbia infranto questo principio".
Gli armamenti nucleari, infatti, "sono ben lontani dal garantire la sicurezza di una nazione: essi possono divenire solo fonte di disastro per i nostri compatrioti del Nord. Allo stesso tempo, però, minacciano anche chi vive nel Sud e l'umanità intera".
In una guerra nucleare "non ci sono vincenti, solo vittime. Pyongyang deve abbandonare il suo progetto atomico ed utilizzare le risorse che possiede per dare ai suoi cittadini una vita migliore di quella che hanno ora".
Inoltre "si deve deplorare il fatto che sia avvenuta un'infrazione unilaterale al patto di denuclearizzazione della penisola coreana firmato da Seoul e Pyongyang: questo mina la fiducia reciproca, essenziale nella strada verso la riconciliazione e l'unità". I politici di entrambi i governi "non devono usare questa situazione per raggiungere i loro interessi personali".
La Chiesa cattolica ha "fino ad ora" offerto "materiale umanitario ed aiuto morale ai fratelli del Nord" nello sforzo di "raggiungere la riconciliazione". Questo perché come scrive Benedetto XVI nell'enciclica Deus Caritas Est "abbiamo tutti la stessa motivazione e guardiamo verso lo stesso obiettivo: una vera umanità, che sa che l'uomo è creato ad immagine di Dio e vuole aiutarlo a vivere in modo consono a questa dignità".
Gli aiuti della Chiesa coreana, però, "non devono essere deviati verso la costruzione di armi di distruzione di massa, come sono quelle nucleari".