Lahore, cristiani e musulmani chiedono integrazione e aiuti per i disabili
Lahore (AsiaNews) - L'esecutivo centrale a Islamabad e il governo provinciale del Punjab devono "adempiere" ai loro impegni verso le persone diversamente abili, favorendone l'inserimento in società e nel mondo del lavoro. Per questo è necessario dar vita a una commissione autonoma, a un ministero dedicato ai disabili e alla creazione di un sistema che favorisca - nel concreto - l'introduzione di leggi e iniziative a favore del mondo della disabilità. Sono i punti emersi in una due giorni islamo-cristiana di lavori, che si è tenuta a Lahore il 3 e 4 giugno dal titolo: "Maggiori risorse agli attivisti, per dar voce ai diritti delle persone disabili" (nella foto un gruppo di partecipanti).
All'evento promosso dal movimento femminile Association of Women for Awareness and Motivation (Awam), ideato proprio per sensibilizzare cittadini e opinione pubblica sul tema della diversità e della disabilità, hanno aderito avvocati, attivisti, giornalisti, insegnanti e rappresentanti della società civile, cristiani e musulmani, provenienti da Lahore, Faisalabad, Toba Tek Singh, Jhang e Okara (Punjab). Nel corso dei lavori è emerso che "l'indifferenza" della gente e "il disinteresse della classe politica a introdurre una legislazione adeguata" sono fattori che hanno aggravato ulteriormente la già precaria condizione di persone non normodotate.
Tuttavia, è necessario che governo, opinion leader e società civile mettano in campo "sforzi tangibili" per "mettere fine a discriminazioni e maltrattamenti" e favorire il loro processo di "integrazione". Naseem Anthony, segretario esecutivo Awam, spiega ad AsiaNews che esiste "un gap fra le proposte e l'applicazione pratica" ed è per questo necessaria "una nuova legislazione e politiche volte ad adottare un modello di base che sia in linea con gli impegni internazionali". Gli fa eco Shazia George, attivista per i diritti delle donne, secondo cui "le persone con disabilità sono in gran parte escluse dai processi politici e sociali", fino a essere "respinte o abbandonate". È questo il quadro necessaria un'iniziativa di "sensibilizzazione verso il governo" e "la gente" volta ad "abbattere le barriere" e creare un'atmosfera che sia di piena integrazione "sociale, economica e politica". Per Nazia Sardar, femminista, i disabili "sono un segmento importante della società" e, per favorire la loro integrazione "vanno ridotte le barriere architettoniche".
Fra i funzionari di governo intervenuti ha preso la parola Muhammad Jawwad Afzal, musulmano, che assicura l'impegno dell'esecutivo a "prendere provvedimenti atti alla loro inclusione" e la volontà di "rivedere le politiche di governo, per soddisfare gli standard internazionali". Infine Khalid Jamil, anch'egli musulmano e avvocato che si batte per i diritti delle persone con disabilità, conferma che "ancora oggi permangono molte sfide e ostacoli" da superare. Molti dei disabili sono infatti "poveri, illetterati, disoccupati" e vengono loro negati "i diritti umani di base". Egli auspica infine "iniziative congiunte" del governo e della società civile, per campagne di sensibilizzazione verso le persone diversamente abili e la creazione di spazi "per persone disabili all'interno della società".