21/10/2022, 10.52
SIRIA - GAZA
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La ripresa dei rapporti fra Damasco e Hamas un punto a favore di Assad

L’incontro fra il presidente siriano e la delegazione palestinese è un momento “storico” che archivia anni di tensioni. Rilanciato “l’asse di resistenza” contro Israele che include Teheran, Hezbollah e gli Houthi in Yemen. Khalil al-Hayya, responsabile di Hamas per le relazioni col mondo arabo, parla di “giorno glorioso e importante”.

Damasco (AsiaNews) - Un momento “storico” che sembra aver archiviato anni di tensioni e di congelamento dei rapporti fra alleati di un tempo, favorito dall’opera di mediazione dell’Iran e degli Hezbollah libanesi. Un riavvicinamento, per i più pragmatici, dettato dagli ultimi sviluppi politici e diplomatici in Medio oriente legato agli accordi di Abramo e alla crescente unione di intenti fra Israele e alcuni Stati dell’area, su tutti gli Emirati Arabi Uniti e Kuwait (oltre all’Arabia Saudita, seppur in posizione più defilata). Sono queste le ragioni che hanno spinto, dopo un decennio di muro contro muro, una delegazione di alto livello di Hamas - il movimento palestinese che domina la Striscia di Gaza - a far visita a Damasco e incontrare il presidente Bashar al-Assad. 

Ad annunciare la ripresa delle relazioni è stata la stessa delegazione di Hamas il 19 ottobre, durante la visita nella capitale siriana e a conclusione dello “storico incontro” con Assad. Un tempo il gruppo palestinese era fra i più stretti alleati del Paese arabo e a Damasco aveva mantenuto a lungo un quartier generale dove in passato hanno trovato spesso rifugio sue figure di primo piano. Una unità di intenti legata alla comune contrapposizione a Israele. Nel 2012 Hamas aveva lasciato la Siria dopo aver sostenuto le proteste di piazza contro il governo e il suo leader, sfociate poi in una sanguinosa guerra per procura con mezzo milione di morti.

Khalil al-Hayya, responsabile di Hamas per le relazioni col mondo arabo, parla di “giorno glorioso e importante”, nel quale “torniamo nella nostra casa Siria” per riprendere “un lavoro comune” interrotto da qualche tempo. “Questo è un nuovo inizio - ha aggiunto - per una azione congiunta palestinese e siriana” per poi confermare che tanto Hamas quanto Assad hanno entrambe concordato di “lasciarsi alle spalle il passato e di guardare al futuro”. 

La ripresa delle relazioni fra Damasco e Hamas segna un punto ulteriore a favore di Assad. Nell’ultimo periodo il leader siriano ha dato il via libera alla ripresa dei rapporti con la Turchia dietro impulso di Mosca e in una prospettiva di interessi comuni, in particolare nel contenimento delle sacche jihadiste ancora attive nel nord-ovest e pericolosamente vicine ai confini turchi. La sua intesa con Hamas contribuisce al rilancio del tradizionale “asse di resistenza” contro Israele che include anche Teheran, gli Hezbollah libanesi e più di recente gli Houthi nello Yemen. 

In queste ore anche la presidenza siriana ha commentato l’incontro fra Assad e la delegazione di leader palestinesi, pur senza fare esplicito riferimento alla “ripresa dei rapporti con Hamas”. Si è però dato ampio risalto a una foto dello stesso Assad e di al-Hayya (nella foto) che si tengono per mano in compagnia di altri funzionari della delegazione palestinese. 

Una fonte del movimento palestinese ha sottolineato che il “disgelo” fra Hamas e Damasco è stato mediato da Teheran ed Hezbollah, dopo che nell’ultimo decennio la leadership siriana aveva accusato la formazione palestinese di “tradimento”. Lo stesso Assad, pur senza nominarli esplicitamente, in un discorso del 2013 li aveva paragonati ad avventori che trattano il Paese come un “hotel” da abbandonare in tutta fretta “quanto le condizioni si fanno difficili”. Nel 2017 Hamas ha detto di aver rotto i legami con la Fratellanza musulmana, fra le realtà che hanno alimentato l’opposizione interna siriana in guerra con l’esercito governativo negli anni più bui e sanguinosi del conflitto siriano. 

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