La questione Cipro divide Turchia e Europa
Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) - I leader dei paesi dell'Unione europea hanno fissato per il prossimo anno l'apertura dei negoziati sull'eventuale entrata della Turchia nei Venticinque. Il primo ministro turco Erdogan ha dichiarato che sono necessari ulteriori trattative prima che il suo governo possa decidere se accettare l'offerta europea.
Le trattative verso l'accordo conclusivo fra Ue e Turchia si sono incagliate nello scoglio delle differenze fra Bruxelles e Ankara sulla questione di Cipro, l'isola divisa fra la comunità greca e quella turca.
I 25 leader europei hanno proposto ieri la data del 3 ottobre 2005 come inizio per i colloqui per l'ingresso della Turchia nell'Ue: i negoziati dovrebbero durare alcuni anni. "L'Unione Europea" ha detto il presidente della Commissione Manuel Barroso "ha aperto le sue porte alla Turchia facendo un'offerta equilibrata. Credo sinceramente che questa è una proposta che la Turchia dovrebbe essere lieta di accettare".
L'offerta di Bruxelles chiede alla Turchia di riconoscere la parte greca di Cipro in modo ufficiale prima dell'apertura dei colloqui, ma i turchi hanno rifiutato di compiere questo passo. Cipro è entrata nell'Ue lo scorso maggio. "Il riconoscimento di Cipro, sia in modo diretto che indiretto, è fuori questione" ha dichiarato ai giornalisti turchi il ministro degli Esteri Abdullah Gul.
Dal 1974 Cipro è divisa in 2 parti: quella turca a nord e quella greca - riconosciuta internazionalmente - a sud. La divisione dell'isola è avvenuta in seguito all'invasione delle truppe di Ankara in risposta alla tentata unificazione con Atene provata da una parte filo-greca. Solo la Turchia riconosce lo stato cipriota del nord, ma non quello del sud.
Il presidente Barroso ha dichiarato che la Turchia non può entrare nell'Ue senza riconoscere tutti gli stati membri e ha invitato Ankara a compiere questo gesto "prima invece di dopo".
Intanto, secondo l'agenzia Anatolia, il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha dichiarato oggi di sperare in un risultato positivo nei colloqui fra Turchia e Ue. "Ci aspettiamo una decisione definitiva e positiva" ha affermato il patriarca durante un incontro interreligioso nella città turca di Konya. "Spero che come paese e popolo turco non resteremo delusi. Abbiamo fiducia negli sforzi del primo ministro Erdogan e del suo governo". Bartolomeo è considerato primus inter pares ("primo fra eguali") tra i patriarchi ortodossi. Egli sovrintende anche le molte chiese ortodosse in tutto il mondo, ma la Turchia rifiuta di riconoscere il suo ruolo internazionale e lo considera solo capo della piccola comunità greca di Instanbul (3 mila fedeli).