La protesta dei kirghisi spazzata via dalla polizia
Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – La polizia è intervenuta ieri con gas lacrimogeno e bastoni per disperdere circa 1.500 manifestanti che hanno marciato sul palazzo presidenziale lanciando bottiglie contro le guardie e minacciando di invaderlo. L'opposizione parla di azione di minoranze e agenti provocatori.
Parecchi manifestanti hanno impugnato sbarre di ferro e scudi improvvisati e lanciato pietre e vetri rotti contro la polizia. Sono stati feriti almeno tre dimostranti e due poliziotti e ci sono stati circa 100 arresti. La polizia ha poi rimosso le tende dalla zona di piazza Alatoo, dove dall’11 aprile erano accampati in modo pacifico i manifestanti chiedendo le dimissioni di Bakiyev, accusato di favorire la corruzione e il crimine e di avere boicottato le riforme democratiche. Alle prime ore di oggi centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa presidiavano ancora i punti nevralgici di Bishkek.
Bolotbek Nogoibauev, ministro dell’Interno, ha commentato che “l’opposizione ha dimostrato che non controlla la gente che porta in strada”. “Abbiamo ricevuto denunce che i manifestanti hanno fermato le auto e rapinato le persone”.
Ma Isa Abdrakhmanov, leader dell’opposizione, ha detto che la violenza ha coinvolto solo elementi estremisti e non la gran parte dell’opposizione. Mentre Felix Kulov, ex premier e ora feroce oppositore del presidente, accusa che “agenti provocatori” hanno lanciato pietre contro la polizia dando alle autorità il pretesto per intervenire e cacciare i dimostranti.
Almaz Atambayev, già leader dell’opposizione e che da mesi Bakiyev ha nominato primo ministro al fine di dividere i suoi avversari, ha cercato di minimizzare l’episodio dicendo che “sono state rotte molte finestre ma non ci sono stati saccheggi”.
Analisti commentano che il presidente è, comunque, uscito vittorioso dal confronto e che ora interverrà per restaurare la sua autorità. Dal 28 aprile 2006 l’opposizione ha cercato di far dimettere Bakayev con varie proteste di piazza, senza riuscirci. Il Paese appare diviso tra chi sostiene il presidente e chi ne chiede le immediate dimissioni. (PB)