La popolazione scende in piazza chiedendo le dimissioni di Bakiyev
Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Esplode la protesta della popolazione che, esasperata per l’aumento del costo della vita e per la diffusa corruzione, in molte città scende in piazza e chiede le dimissioni del presidente Kurmanbek Bakiyev. A Bishkek oggi in migliaia hanno marciato sui palazzi del governo (la c.d. “Casa Bianca”), si sono scontrati con la polizia e hanno incendiato alcune auto della polizia e un caffé.
Già ieri nella nordoccidentale Talas, migliaia di persone avevano invaso il palazzo del governo e circondato il comando della polizia, in una manifestazione di massa molto simile a quelle che nel 2005 fecero cadere il governo e fuggire all’estero il presidente Askar Akayev, spianando la strada all’ascesa di Bakiyev.
La reazione del governo è decisa e nella notte nella capitale sono stati arrestati molti leader dell’opposizione, lasciando i dimostranti senza una vera guida; tra gli arrestati pare ci siano Almazbek Atambayev, principale leader dell’opposizione, Omuerbek Tekebayev e Isa Omurkulov. Il parlamento discute se dichiarare il coprifuoco e far intervenire l’esercito. Il timore è che ciò scateni un bagno di sangue e una reazione incontrollabile dalla folla, che potrebbe estendersi in tutte le regioni settentrionali. A Bishkek i dimostranti appaiono determinati, alcuni sono armati e hanno attaccato con violenza la polizia, che ha fatto uso di gas lacrimogeni e granate accecanti. Il premier Danivar Usenov parla di almeno 85 feriti, tra cui molti poliziotti. Residenti dicono che internet è stato oscurato in molte zone, la televisione non trasmette e i contatti telefonici sono difficili.
La popolazione, esasperata per il continuo aumento del costo della vita e la diffusa disoccupazione, non ha più fiducia nel governo, accusato di corruzione. Le immagini di Bakyiev sono bruciate in piazza. Nelle elezioni parlamentari del 2009, gli osservatori europei hanno parlato di diffusi brogli. Nelle ultime settimane le autorità hanno applicato una crescente censura e pressione su media e siti web di informazione, facendo crescere la protesta.
A Naryn, nel centro del Paese, migliaia di persone hanno occupato il palazzo del governo e insediato una sorta di “governo del popolo”. La principale strada da Talas a Bishkek è controllata da un folto cordone di polizia.