La polizia irrompe nella casa di Aung San Suu Kyi, si teme per la sua sicurezza
Rafforzato il cordone di polizia attorno alla leader dell’opposizione. Ieri gli agenti hanno arrestato un cittadino americano, sorpreso mentre si allontanava a nuoto dalla villa. Dall’ambasciata americana non vi sono conferme sulla vicenda. Portavoce dell’opposizione “preoccupato” per la sicurezza della “signora”.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina la polizia birmana ha fatto irruzione nella villa in cui è rinchiusa Aung San Suu Kyi. Il fatto è collegato all’arresto di un cittadino americano, sorpreso mentre si allontanava a nuoto dall’abitazione in cui è detenuta la leader della Lega nazionale per la democrazia (Nld).
Il giornale di Stato birmano New Light of Myanmar riferisce il fermo di John William Yeattaw, il quale sarebbe “penetrato segretamente nella casa e vi è rimasto” per almeno due giorni. Il 3 maggio scorso l’uomo – con passaporto americano – sarebbe entrato nella villa attraversando il lago che la circonda a bordo di un galleggiante; egli è stato avvistato e catturato dalla polizia mentre si stava allontanando, nella tarda serata del 5 maggio. Il giornale aggiunge che sono stati sequestrati il passaporto, uno zaino, una pinza, una videocamera e dollari americani.
Aung San Suu Kyi, premo Nobel per la pace, ha trascorso 13 degli ultimi 19 anni agli arresti domiciliari nella casa di University Road, a Yangon (nella foto); essa si affaccia sul lago Inya, attorno al quale la giunta militare ha predisposto uno stretto cordone di sicurezza e dove è proibita la balneazione. È la prima volta, infatti, che uno straniero riesce a entrare nell’abitazione della leader dell’opposizione senza l’autorizzazione dei militari. A fine mese scadono i termini del provvedimento restrittivo emesso a suo carico, ma non si sa ancora se la premio Nobel potrà tornare in libertà.
Dall’ambasciata americana a Yangon non vi sono conferme dell’arresto di un cittadino statunitense e sul caso è stato imposto uno stretto riserbo. Nyan Win, portavoce della Nld sottolinea come l’incidente riveli la debolezza dei controlli attorno alla zona in cui è detenuta la “Cara signora”; egli aggiunge di “essere preoccupato per la sicurezza di Aung San Suu Kyi”.
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