La polizia indiana ferma la Marcia dei tibetani
Dharamsala (AsiaNews) – La polizia indiana ha bloccato con la forza la Marcia verso il Tibet. Stamane alle 6.30 (ora locale), la polizia ha fermato il gruppo di un centinaio di giovani tibetani al ponte di Dehra, 50 km da Dharamsala.La polizia ha prima fermato Tenzin Tsundue, portandolo via mentre gridava “Viva il Tibet!”, poi ha trascinato tutto il resto del gruppo in 5 autobus. I partecipanti sono ora rinchiusi nella prigione di Jawalaji.
Momenti prima di essere arrestato, Tenzin Choeying, capo degli Studenti per un Tibet libero, esule in India, ha gridato dal suo cellulare che “la nostra causa è giusta e le nostre azioni sono non-violente.. Queste misure prese dalle autorità indiane sono spiacevoli, ma tutto ciò è solo una momentanea sconfitta. Noi siamo ancora determinati a continuare la nostra Marcia verso la nostra patria, il Tibet”.
La marcia dei tibetani era cominciata il 10 marzo, parte di una campagna mondiale per ricordare il 49° anno di occupazione cinese del Paese himalayano. I partecipanti contano di attraversare la frontiera e penetrare in Tibet l’8 agosto, in contemporanea con l’inizio dei Giochi olimpici a Pechino.
I giovani tibetani rivendicano il diritto di “ritorno nel Tibet”, ma la polizia dice che la marcia è contraria ad un accordo preso fra le autorità di Delhi e il governo tibetano in esilio, di stanza a Dharamsala, dove ha sede anche il Dalai Lama.
In passato l’India ha mostrato molta simpatia verso la causa tibetana. Negli ultimi due anni, ha sempre frenato manifestazioni in larga scala di tibetani, mentre si accrescono i rapporti economici con la Cina.
L’inizio della Marcia, il 10 marzo, ha visto in contemporanea, diverse manifestazioni tibetane nel mondo. In Nepal, circa 1000 esuli tibetani si sono scontrati con la polizia, nel tentativo di marciare verso l’ambasciata cinese a Kathmandu. A Lhasa, la polizia cinese ha arrestato circa 600 monaci tibetani che ricordavano l’inizio della repressione cinese in Tibet.
La Cina accusa il Dalai Lama di voler sabotare le Olimpiadi. Ma il Dalai Lama ha sempre difeso il diritto di Pechino a ospitare i Giochi.