18/11/2004, 00.00
VIETNAM
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La polizia blocca un pellegrinaggio di giovani buddisti

Ho Chi Minh City (AsiaNews/Eda) – Per "motivi di sicurezza nazionale " le autorità vietnamite hanno impedito ad un gruppo di giovani buddisti di partecipare ad un pellegrinaggio in India; i giovani del movimento "La famiglia buddista" sono stati prelevati e interrogati.

Il gruppo si era dato appuntamento ai primi di novembre all'aeroporto internazionale di Ho Chi Minh City, per partecipare ad un pellegrinaggio nei luoghi in cui ha avuto origine il buddismo. Al momento dell'imbarco, i giovani hanno scoperto che i loro nomi erano su una lista di persone che non possono lasciare il paese.

I giovani sono stati interrogati all'interno dell'aeroporto e poi rilasciati. Le forze di polizia hanno consegnato loro un resoconto in cui si spiegavano le motivazioni del provvedimento: essi sono stati fermati "per questioni di sicurezza nazionale". Il viaggio era stato organizzato già da un anno e i partecipanti avevano espletato tutte le formalità necessarie per ottenere passaporto e visto.

Restano oscure le ragioni per cui la polizia ha ritenuto questo viaggio "pericoloso per la sicurezza nazionale". Il provvedimento si può forse ascrivere alla nuova normativa, entrata da poco in vigore nel paese, che pregiudica le libertà religiose dei cittadini. Essa prevede "la libertà di culto", ma la subordina al "controllo degli organi dello Stato".

L'episodio ha suscitato profonda emozione all'interno della comunità buddista vietnamita: i pellegrini desideravano viaggiare alla scoperta dei luoghi sacri dell'India e partecipare ad un convegno del movimento. Essi avrebbero dovuto incontrare altri connazionali emigranti: si calcola che siano quasi 20 mila i membri del movimento buddista che non vivono più nel paese d'origine.

Il congresso di Bodh Gaya in India ha visto la presenza dei movimenti americani, canadesi, europei e australiani. Al termine dell'incontro, i partecipanti hanno pubblicato una doppia risoluzione. La prima condanna la mancata partecipazione dei delegati vietnamiti: tale provvedimento manifesta il disprezzo delle autorità verso le leggi del paese e le istituzioni internazionali. La seconda afferma il sostegno dei giovani buddisti alla lotta per la libertà religiosa e per il riconoscimento ufficiale del movimento.

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