04/03/2009, 00.00
SRI LANKA
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La nazionale di cricket torna in Sri Lanka tra polemiche e spavento

di Melani Manel Perera
Il ministro dello sport di Colombo afferma che il Pakistan aveva garantito la sicurezza e che non c’erano segnali del rischio di attentati. Diverse forze politiche accusano il governo di aver ignorato l’allarme lanciato dall’Australia che non aveva inviato la sua nazionale a Lahore. Ora c’è chi teme che l’attentato venga utilizzato per sottrarre ai Paesi dell’Asia del sud l’organizzazione della Coppa del mondo del 2011.
Colombo (AsiaNews) - La squadra di cricket dello Sri Lanka è tornata a casa tra spavento e polemiche. Dopo l’attentato di ieri (3 marzo) a Lahore i giocatori della nazionale di Colombo sono rientrati in patria; sei di loro hanno riportato ferite nella sparatoria che per 25 minuti li ha visti sotto il fuoco del gruppo armato che li ha sorpresi lungo il tragitto verso il Gaddafi international stadium.
 
Gamini Lokuge, ministro dello sport dello Sri Lanka,ha confermato che prima della partenza della nazionale verso Lahore, il Pakistan aveva garantito un adeguato servizio di protezione e assicurato che il rischio sicurezza per il gruppo era basso. “Io stesso - ha detto il ministro - sono stato invitato e sono stato con i giocatori nel fine settimana a Karachi, ma non si era verificato nessun tipo di dimostrazione”.
 
Nonostante le dichiarazioni di Lokuge, c’è chi critica il governo per aver deciso di inviare la nazionale in un Paese insicuro come il Pakistan. Ravi Karunanayake, parlamentare del United National Party (Unp) afferma che l’esecutivo guidato da Mahinda Rajapaksa deve prendersi tutta la responsabilità di aver messo in pericolo la squadra. A smentita delle dichiarazioni del ministro dello sport cita le manifestazioni a favore dei ribelli del Ltte verificatasi davanti all’hotel in cui era ospitata la nazionale a Karachi.
 
Spaventato dall’accaduto, ma sostenitore della scelta di inviare la squadra di cricket in Pakistan è Arjuna Ranatunga, ex capitano della nazionale e oggi parlamentare. “L’invito era stato fatto dal Pakistani Cricket Board quando ero ancora presidente della federazione di cricket nazionale…. Mentre altri Paesi avevano rifiutato di giocare in Sri Lanka durante la coppa del mondo del 1996, per motivi di sicurezza, un team composto da giocatori pakistani e indiani era venuto a giocare per placare i timori”.
 
Il leader del gruppo parlamentare del Janatha Vimukthi Peramuna (Jvp), Anura Kumara Dissanayake, si pone sulla linea del membro del Unp ricordando che anche l’Australia era stata chiamata a giocare in Pakistan, ma aveva declinato l’invito per motivi di sicurezza e avvisato anche la federazione srilankese del rischio che comportava la partita di Lahore. Dopo l’attentato che è costato la vita a otto persone, il politico del Jvp chiede chi ha deciso che la situazione, considerata rischiosa dagli australiani, non lo era per la nazionale dello Sri Lanka.
 
Tutti i Paesi che vantano una lunga tradizione nel campo del cricket giungono messaggi di solidarietà per la nazionale srilankese ed i suoi giocatori, ma Arjuna Ranatunga teme che ora le nazioni occidentali possano utilizzare l’attentato di Lahore per ostacolare lo svolgimento della Coppa del mondo nei Paesi dell’Asia del sud prevista per il 2011.
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