La missione di suor Eliza, la suora di Madre Teresa accusata di “vendere bambini”
di Melani Manel Perera
Unite nella preghiera, tutte le congregazioni religiose dello Sri Lanka hanno raccolto e recapitato alle Missionarie della Carità messaggi di sostegno. Sr. Bernadette Fernando, segretario esecutivo della Conferenza delle superiori maggiori nel Paese: “Il Prem Nivasa è la missione a cui suor Eliza e le sue consorelle sono state chiamate, per saziare e spegnere la sete di Gesù sulla croce”.
Colombo (AsiaNews) – “Tutte le congregazioni religiose dello Sri Lanka hanno pregato perché uscisse fuori la verità su suor Eliza, l’orfanotrofio di Colombo e la missione delle suore di Madre Teresa nel Paese”. Lo racconta ad AsiaNews suor Bernadette Fernando, segretario esecutivo della Conferenza delle superiore maggiori in Sri Lanka. Il caso di suor Mary Eliza, madre superiora dell’ostello (Prem Nivasa) per ragazze madri di Moratuwa (Colombo), ha creato grande scalpore nel Paese e fuori. Accusata dalla National Child Protection Authority (Ncpa) di “vendere bambini”, il 25 novembre scorso la Missionaria della Carità è stata arrestata, tenuta in carcere per cinque giorni e processata per adozioni illegali. Questo mentre la polizia insieme a funzionari della Ncpa ponevano sotto sequestro il Prem Nivasa e portavano via registri e documenti della casa. Ieri il magistrato ha scagionato da ogni accusa suor Eliza, che finalmente potrà tornare al suo ostello, ai bambini e alle giovani madri che accoglie. Di seguito, l’intervista ad AsiaNews di suor Bernadette.
Come religiosa e come segretario esecutivo della Conferenza delle superiore maggiori (Csm) in Sri Lanka, come si sente rispetto alle difficoltà affrontate dalle Missionarie della Carità in questi giorni?
Mi dispiace molto per quello che hanno passato. Come me, tutti i religiosi dello Sri Lanka. Con la Csm e le altre congregazioni religiose abbiamo cercato di lavorare come una sola forza collettiva. Quando ho saputo dell’arresto di suor Eliza ho chiamato le comunità religiose nei dintorni di Moratuwa. Molte erano già andate all’ostello ed erano state interrogate dalla National Children Protection Auctority (Ncpa). Come prima cosa, insieme abbiamo fatto la cosa più importante che potevamo fare: abbiamo pregato.
Come segretario esecutivo del Csm, ero in contatto con sr. Johannes, superiora maggiore delle Missionarie della Carità, sr. Nilanthi Ranasinghe, delle Missionarie Francescane di Maria, e p. Rohan Dominic, presidente del Csm. P. Dominic ci ha tenuto informati su quanto stava accadendo, chiedendoci di pregare e mantenere la calma, per non rischiare di intralciare le procedure legali. A nostra volta, via mail, noi superiori religiosi aggiornavamo la comunità di ogni sviluppo. Dal momento che le suore di Madre Teresa non hanno internet, mi sono presa la responsabilità di raccogliere tutti i messaggi dei religiosi di tutto il Paese, stamparli e portarli a sr. Johannes. È stato toccante vedere che perfino le suore di clausura, come le Carmelitane scalze, hanno scritto.
Come vede la missione delle suore di Madre Teresa in Sri Lanka?
In Sri Lanka ci sono 30 diverse congregazioni di religiose, sia apostoliche che contemplative. I nostri carismi differiscono, ma siamo un unico spirito. Ognuna deve essere fedele al proprio carisma nel proclamare Cristo in Sri Lanka, e così le Missionarie della Carità, presenti in sette diocesi.
Il carisma che Madre Teresa ha dato alle Missionarie della Carità è “ho sete”, le parole che Gesù ha pronunciato sulla croce. Le Missionarie della Carità sono chiamate a saziare o spegnere la bruciante sete di nostro Signore. Come tutti gli ordini religiosi, prendono i tre voti di castità, povertà e obbedienza, più un quarto voto, offrire “servizio pieno e incondizionato ai più poveri tra i poveri”. Così, le Missionarie accolgono chiunque abbia bisogno.
Le Missionarie di tutto il mondo, comprese le otto comunità in Sri Lanka, vivono secondo questo carisma. Dal cielo Madre Teresa ha indicato alle religiose di suor Eliza che il Prem Nivasa è la missione a cui sono state chiamate per saziare e spegnere la sete di Gesù sulla croce. Come ha detto Madre Teresa: “C’è qualcuno che ha bisogno di voi. È la vostra occasione”.
Come religiosa e come segretario esecutivo della Conferenza delle superiore maggiori (Csm) in Sri Lanka, come si sente rispetto alle difficoltà affrontate dalle Missionarie della Carità in questi giorni?
Mi dispiace molto per quello che hanno passato. Come me, tutti i religiosi dello Sri Lanka. Con la Csm e le altre congregazioni religiose abbiamo cercato di lavorare come una sola forza collettiva. Quando ho saputo dell’arresto di suor Eliza ho chiamato le comunità religiose nei dintorni di Moratuwa. Molte erano già andate all’ostello ed erano state interrogate dalla National Children Protection Auctority (Ncpa). Come prima cosa, insieme abbiamo fatto la cosa più importante che potevamo fare: abbiamo pregato.
Come segretario esecutivo del Csm, ero in contatto con sr. Johannes, superiora maggiore delle Missionarie della Carità, sr. Nilanthi Ranasinghe, delle Missionarie Francescane di Maria, e p. Rohan Dominic, presidente del Csm. P. Dominic ci ha tenuto informati su quanto stava accadendo, chiedendoci di pregare e mantenere la calma, per non rischiare di intralciare le procedure legali. A nostra volta, via mail, noi superiori religiosi aggiornavamo la comunità di ogni sviluppo. Dal momento che le suore di Madre Teresa non hanno internet, mi sono presa la responsabilità di raccogliere tutti i messaggi dei religiosi di tutto il Paese, stamparli e portarli a sr. Johannes. È stato toccante vedere che perfino le suore di clausura, come le Carmelitane scalze, hanno scritto.
Come vede la missione delle suore di Madre Teresa in Sri Lanka?
In Sri Lanka ci sono 30 diverse congregazioni di religiose, sia apostoliche che contemplative. I nostri carismi differiscono, ma siamo un unico spirito. Ognuna deve essere fedele al proprio carisma nel proclamare Cristo in Sri Lanka, e così le Missionarie della Carità, presenti in sette diocesi.
Il carisma che Madre Teresa ha dato alle Missionarie della Carità è “ho sete”, le parole che Gesù ha pronunciato sulla croce. Le Missionarie della Carità sono chiamate a saziare o spegnere la bruciante sete di nostro Signore. Come tutti gli ordini religiosi, prendono i tre voti di castità, povertà e obbedienza, più un quarto voto, offrire “servizio pieno e incondizionato ai più poveri tra i poveri”. Così, le Missionarie accolgono chiunque abbia bisogno.
Le Missionarie di tutto il mondo, comprese le otto comunità in Sri Lanka, vivono secondo questo carisma. Dal cielo Madre Teresa ha indicato alle religiose di suor Eliza che il Prem Nivasa è la missione a cui sono state chiamate per saziare e spegnere la sete di Gesù sulla croce. Come ha detto Madre Teresa: “C’è qualcuno che ha bisogno di voi. È la vostra occasione”.
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