30/11/2010, 00.00
INDONESIA
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La missione dei giovani indonesiani per diffondere il catechismo

di Mathias Hariyadi
È sempre più grande il numero di volontari cattolici laici che servono come catechisti nelle diocesi di tutta l’Indonesia, anche in aree remote. La Conferenza episcopale indonesiana ha organizzato per questi missionari una settimana di incontri e seminari (24-28 novembre 2010). Con l’obiettivo di trovare soluzioni per facilitare la loro opera di diffusione della parola di Dio.
Sawangan (AsiaNews) – La Conferenza episcopale indonesiana (Kwi) ha organizzato una serie di incontri e seminari per i missionari laici volontari del Paese, dal 24 al 28 novembre scorsi. Almeno 70 catechisti hanno partecipato all’evento, tenutosi a Sawangan (Bogor Regency).

Anche mons. Leopoldo Girelli, il nunzio apostolico, era presente alla conferenza. La sua partecipazione è stata una gioia per tutti i presenti, segno che il Vaticano presta grande attenzione all’opera di questi missionari laici.

P. Matthews Purwatma Pr, teologo del seminario di Kentungan a Yogyakarta (Central Java) presente alla manifestazione, ha dichiarato: “La maggior parte dei partecipanti sono volontari laici che lavorano sul territorio con le loro comunità cattoliche. Non sono stipendiati da nessuna parrocchia. Decine di loro provengono dalle diocesi di Lampung, Padang, Banjarmasin, oltre all’arcidiocesi di Semarang”.

Il sacerdote ha poi aggiunto: “Qualunque sia la motivazione iniziale che spinge queste persone a farsi missionari, siamo orgogliosi del forte impegno nel diffondere la parola di Dio. Essere un catechista non è altro che esercitare la vocazione di Dio”. Ma dopo l’orgoglio, arriva una raccomandazione: l’urgenza di promuovere un dipartimento missionario della diocesi per unire tutti questi volontari laici e facilitarli nelle loro attività.

Parlando con AsiaNews p. Adisusanto Sj, direttore della Commissione catechistica della Conferenza episcopale indonesiana, ha definito questa settimana di incontri “un’occasione fondamentale per rafforzare i legami tra la Chiesa e la sua parte attiva, quella cioè che rappresenta la missione di Cristo: annunciare la presenza dell’amore di Dio nel mondo”.

I missionari laici presenti alla conferenza erano sia adulti che giovani. “Segno – ha commentato p. Purwatma – che il passaggio dell’impegno a persone più giovani sta accadendo in maniera corretta”. Su questo p. John Dwi Harsanta PR, un sacerdote della Commissione dei giovani della Conferenza episcopale indonesiana, ha dichiarato che “Negli ultimi due anni c’è stato un approccio diverso nell’opera di diffusione della parola di Dio tra la gioventù cattolica indonesiana”. Io guardo con ammirazione l’amore che i giovani hanno per questo magnifico lavoro, ovvero il diffondere la fede cattolica tra le nostre vicine comunità”.

Il numero di laici cattolici che servono come catechisti è grande. Non solo nelle grandi città di Java, Sumatra e Celebes, ma anche in zone più remote come Papua, Est e West Nusa Tenggara. La Chiesa in Indonesia riconosce in pieno il loro significativo ruolo nella diffusione della fede cattolica tra le persone, anche per la mancanza di sacerdoti e di catechisti “per professione”. Questi volontari a volte non sono pagati dagli organi ecclesiali di competenza: essi svolgono la loro vocazione a diffondere la parola di Dio e della dottrina cattolica per un sentire personale.
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