La maggioranza dei cinesi rifiuta il vaccino contro la febbre suina
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Più di metà della popolazione cinese pensa di non farsi vaccinare contro l’influenza A/H1N1. Ufficialmente è perché essi non sono sicuri della bontà del vaccino stesso. Il China Daily ha pubblicato oggi un’inchiesta su 2 mila persone mostrando che il 54% degli intervistati non vogliono farsi vaccinare. Solo due mesi fa un’altra inchiesta del sito internet sohu.com aveva mostrato che chi voleva farsi vaccinare era il 74%.
Dal 22 ottobre la municipalità di Pechino ha avviato la campagna di vaccinazioni gratuite per gli studenti delle scuole primarie e secondarie, previo consenso dei genitori. Ma proprio alcuni genitori si rifiutano di sottoporre i loro figli alle iniezioni. Uno degli intervistati dell’inchiesta spiega che “il vaccino è stato sviluppato e distribuito così in fretta da farmi dubitare sulla qualità e sull’efficacia”.
I sospetti sulle medicine prodotte in Cina sono dovuti agli innumerevoli scandali degli ultimi anni, legati a medicine e alimenti (latte alla melamina; dentifrici avvelenati; medicine annacquate;...).
L’inchiesta del China Daily non dice se fra gli intervistati vi sono anche persone che non vogliono pagare per ricevere il vaccino. Finora il governo ha promesso l’iniezione gratis ai bambini, ma non agli adulti. Molte persone in Cina, soprattutto contadini, non possono permettersi nemmeno le cure mediche normali. Secondo dati del governo, fra il 40 e il 60% dei contadini non ha mai potuto permettersi cure mediche; per lo stesso motivo fra il 60 e l'80% dei cittadini cinesi muore senza poter andare in ospedale.
Uno studio congiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e del cinese Centro per la ricerca e lo sviluppo – mostra che la Cina è al quartultimo posto per la distribuzione equa delle risorse mediche.
Fino ad ora il Paese ha registrato 33 mila infetti da influenza A e 2 morti. L’Oms dichiara che al 18 ottobre vi sono stati 5 mila casi di morte a causa della febbre suina.