23/02/2008, 00.00
TIBET - CINA
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La lingua del Tibet a rischio di estinzione

di Nirmala Carvalho
Le autorità cinesi che occupano il Tibet sono una seria minaccia per la sopravvivenza della lingua locale e rendono la vita “impossibile” ai tibetani che non parlano il cinese mandarino.
Pechino (AsiaNews) – Una dichiarazione scritta da Acharya Yeshi Phuntsok, membro del Parlamento tibetano in esilio, denuncia la “pre-potenza” cinese come un pericolo per la sopravvivenza della lingua tibetana nella sua forma scritta e parlata.
Il report è stato presentato in occasione dell’annuale giornata internazionale per la lingua madre (Intrenational Mother Language Day) promossa dall’UNESCO dal 2000 e celebrata ogni anno il 21 febbraio.
 
“I tibetani hanno il diritto di esprimere se stessi nella loro lingua madre, e hanno il diritto ad un’educazione che rispetti la loro identità culturale specifica”. È con queste parole tratte dall’articolo 5 della Dichiarazione universale sulla diversità culturale che Yeshi Phuntsok introduce il rapporto in cui espone quello che in realtà sta accadendo in Tibet, cioè che il governo cinese sembra intenzionato a sabotare il tibetano.  
 
Secondo l’Associazione Free Tibet, le autorità cinesi presenti nella regione stanno passando leggi per ridurre l’insegnamento del tibetano nelle scuole e rimpiazzarlo con il cinese mandarino.
Anna Holems, leader della Campagna per il Tibet libero ha detto: “Le autorità cinesi, per riuscire nel loro intento di istituire il mandarino come lingua franca, promuovono migrazioni di massa dei membri dell’etnia Han che non hanno necessità o desiderio di imparare il tibetano (gli Han sono il gruppo etnico più numeroso al mondo, che costituisce oltre il 90% della popolazione cinese). I genitori tibetani ora sono costretti a scegliere tra il preservare l’unicità della loro cultura e il futuro dei figli”.
 
Dati dell’UNESCO mostrano che nel mondo oggi ci sono tra le 6000 e le 7000 lingue parlate ma, paradossalmente, il tibetano non è menzionato dall’agenzia ONU né come lingua indipendente né tra le lingue cinesi. Alcuni esponenti dell’Associazione Free Tibet hanno più volte chiesto spiegazioni a riguardo ma non hanno ancora ottenuto una risposta.
 
Una domanda è sorta spontanea: “È molto bello che L’UNESCO abbia una giornata internazionale per la lingua madre, ma come può questo proteggere il tibetano?”, ha chiesto Tsering Dorje, ex insegnante di Ando che ora vive in India.
L’associazione Free Tibet chiede alla Cina di approvare - e rendere esecutiva - una legge che istituisca il tibetano come la lingua ufficiale della Regione Autonoma del Tibet (TAR).
Tsering Dorje ha confermato che tale legge è “l’unico modo di proteggere il tibetano e garantire uguaglianza e pari opportunità per gli abitanti del Tibet”.
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