La democratica Anson Chan vince sul candidato pro-Pechino
Hong Kong (AsiaNews) – Anson Chan Fang On-sang, ex segretaria generale di Hong Kong e rappresentante del movimento democratico, si è assicurata la vittoria alle elezioni parlamentari dell’isola di Hong Kong. Anson Chan ha vinto con il 54,8% dei voti sulla rivale Regina Ip Lau Suk-yee, appoggiata da Pechino e dai partiti pro-Pechino. La Ip ha preso solo il 42,9. Il voto doveva servire ad occupare un posto nel Legco (Legislative council) – rimasto vuoto per la morte di un parlamentare – ma esso era visto come un vero test pro o contro la democrazia nel territorio.
Stamane la Chan ha detto che la sua vittoria era una domanda per una maggiore libertà politica di Hong Kong .“I risultati di queste elezioni – ha detto - indicano che la gente di Hong Kong desidera far avanzare la democrazia. Pensiamo di essere pronti ad attuare il suffragio universale nel 2012”
Entrambi i candidati sostenevano il suffragio universale per il 2012, ma la Ip metteva molte condizioni alle candidature che avrebbero avvantaggiato solo candidati pro-Pechino.
La costituzione di Hong Kong (Basic Law), firmata da Londra e Pechino, prevede la possibilità del suffragio universale dopo il 2008. Ma la Cina è intervenuta avocando a sé ogni trasformazione politica del territorio nel timore che la democrazia ad Hong Kong diffonda la democrazia anche nella madrepatria.
Ma Ngok, analista politico della Chinese university, intervistato da Afp, ha detto che il risultato ridà forza al movimento democratico che tempo fa ha sofferto umilianti sconfitte alle elezioni locali (district councils). “Esso manda un messaggio [a Pechino]: la classe media di Hng Kong ha ancora a cuore la democrazia, anche se l’economia è in ripresa. Questo dà [ai politici di Pechino] qualcosa su cui pensare”.
Anson Chan, 67 anni, cattolica, è conosciuta nel territorio come “la coscienza di Hong Kong”. Ha servito come segretaria negli ultimi anni della colonia britannica e nei primi anni sotto la Cina, rivendicando sempre per il territorio l’autonomia garantita dalla Basic Law, che però la Cina tende a contrastare. Regina Ip, 57 anni, è invece definita “la signora del dragone” per la sua acquiescenza alla politica cinese. È rimasta famosa per aver sostenuto una legge sulla sicurezza (Art. 23) che avrebbe violato i diritti umani. Nel 2003 la proposta di legge ha scatenato critiche e manifestazioni nel territorio spingendola fino alle dimissioni e al ritiro della bozza di legge.