La crisi finanziaria ha portato più suicidi e più ricchi
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - La crisi finanziaria del 2008, con i suoi licenziamenti di massa e i fallimenti industriali ha portato a un aumento di suicidi l'anno dopo, 5mila in più rispetto al trend degli anni precedenti. Allo stesso tempo molti ricchi sono diventati ancora più ricchi, fino a raddoppiare le loro ricchezze.
Uno studio svolto all'università di Hong Kong - su cifre offerte dall'Organizzazione mondiale della sanità e dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie negli Usa - mostra che nel 2009 , in 18 Paesi americani, si sono suicidati 3500 persone in più di quelle che si si sarebbe aspettato in base alle statistiche precedenti. In 27 Paesi europei la cifra è quasi di 3mila. In Asia, invece, in quell'anno vi sono stati 1600 suicidi in meno; ad Hong Kong 114 in meno.
La ricerca copre 54 nazioni di Europa, Asia, Africa, America e mostra che nel 2009, nel pieno della crisi economica, la maggior parte dei suicidi, 5100, erano maschi.
Il prof. Paul Yip Siu-fai, dell'Università di Hong Kong, che ha partecipato alla ricerca, afferma che, a giudicare dall'età dei suicidi, la crisi ha colpito soprattutto i giovani in Europa e le persone di mezz'età in America: "I giovani senza un lavoro - ha detto - si trova spesso senza speranza; le persone di mezz'età trovano invece difficile adattarsi dopo aver perduto un lavoro stabile".
Secondo lo studio, il tasso più elevato di suicidi è da mettere in relazione con l'aumento dei disoccupati: nel 2009, in Europa il tasso di disoccupazione è cresciuto del 35% rispetto al 2007; in Nord America esso è cresciuto del 94%.
Gli Stati Uniti sono la nazione più colpita da questa tendenza, che manifesta 2500 suicidi "in eccesso", la cifra più alta fra tutti i Paesi.
Negli stessi giorni in cui appare la statistica dei suicidi causati dalla crisi, la rivista Forbes ha pubblicato la lista delle persone più ricche in America. E si nota che cinque anni dopo la crisi economica, i super-ricchi americani hanno ricuperato su tutte le perdite, anzi, la loro ricchezza è divenuta ancora più enorme.
Infatti i 400 più ricchi americani, tutti insieme, hanno una fortuna di 2020 miliardi di dollari, 320miliardi in più rispetto allo scorso anno. Secondo la lista, coloro che sono entrati nella rosa dei 400, mostrano di avere una ricchezza minima di 1,3 miliardi di dollari, il livello più alto dal crollo della Lehman Brothers.
Anche la Cina mostra che in questi cinque anni di crisi finanziaria, i ricchi sono divenuti più ricchi. La Hurun Report mostra che per la prima volta, i miliardari cinesi hanno superato la quota di 300. Per precisione, secondo la lista stilata dalla rivista, vi sono 315 miliardari, 64 in più rispetto a un anno fa. La media della loro fortuna è superiore al miliardo di dollari Usa: nel 2008 la media della loro ricchezza era di soli 440 milioni di dollari.
In tutto il mondo la forbice della distanza fra ricchi e poveri diviene sempre più ampia. In Cina, poi, il risentimento verso i ricchi, spesso corrotti o ammanicati con il Partito e pieni di privilegi, è cresciuto.
Secondo statistiche del governo di Pechino, il coefficiente Gini - che misura la disuguaglianza in una società, con 0 la massima uguaglianza; 1 la massima disuguaglianza - nella Cina del 2012 era di 0,4.
Ma lo studio di un Centro ricerche finanziato dal governo afferma che il dato dovrebbe essere più alto: già nel 2010 il coefficiente Gini era di 0,6, fra i più alti al mondo.