La corruzione rischia di soffocare le università dell’Asia centrale
Tashkent (AsiaNews/Agenzie) – Nei Paesi in via di sviluppo dell’Asia centrale, andare all’università e laurearsi può spesso assicurare un ottimo lavoro. Ma sono frequenti le denuncie di episodi di corruzione per ottenere l’accesso ai corsi o il superamento di un esame. Diversi professori sono finiti sotto accusa, ma analisti commentano che qualche processo e condanna non basterà a debellare il fenomeno.
A luglio sono stati accusati di corruzione il capo della facoltà di Lingue dell’Università di Ashgabat (Turkmenistan), un capo dipartimento della facoltà di Medicina all’università di Khujand (Tagikistan) e due professori universitari a Bishkek e a Osh (Kirghizistan), tutti per avere accettato “bustarelle” dagli studenti.
In questi tre Paesi gli studenti e le loro famiglie hanno denunciato a Radio Free Asia che occorre pagare per essere ammessi all’università. Per esempio, un giovane ha dovuto pagare 1.000 dollari Usa per avere la certezza di superare l’esame di ammissione al corso di studi fiscali dell’università delle Finanze, in Tagikistan.
Costo peraltro contenuto, se si pensa che in Turkmenistan il costo di “accesso” per le facoltà più ambite, come quelle di diritto, può arrivare a 40mila dollari. Nel Paese il fenomeno è talmente diffuso da avere un particolare soprannome: elaklyk, che vuol dire “dare in ringraziamento”.
In Kirghizistan molti denunciano che ci sono vere e proprie tariffe per superare esami senza studiare.
Il sistema rischia di avere effetti disastrosi sul futuro di questi Paesi. Oltre ad impedire l’accesso all’istruzione superiore a giovani capaci, ma poveri (i quali spesso possono solo cercare lavoro all’estero come migranti), la corruzione rischia di consentire la laurea a tanti ragazzi ricchi che non studiano, con evidente detrimento del valore del titolo di studio.
L’analista tagiko Faridun Rahnavard commenta che il problema non potrà risolversi solo con alcuni processi, perché è troppo diffuso. Egli osserva che professori di scuole superiori e università in questi Paesi hanno paghe basse, da 70 a 400 dollari al mese, e ritiene che sarebbe anzitutto opportuno aumentarle.