La corruzione ostacola la ripresa di Aceh, che aspetta ancora le case del post tsunami
Pesanti accuse all'agenzia governativa che gestisce i fondi per la riabilitazione di Aceh e Nias: stipendi da capogiro ai dirigenti, mentre i progetti sul campo vengono abbandonati a metà per "mancanza di denaro".
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) A quasi due anni dallo tsunami del 26 dicembre 2004, la popolazione delle province indonesiane più colpite vive ancora in baraccopoli, mentre infuria la polemica sui presunti casi di corruzione nella gestioni dei fondi governativi per la ricostruzione.
Al centro delle denunce è l'Agenzia governativa per le ricostruzione e la riabilitazione di Aceh e Nias (BRR), che sembra aver speso solo una minima parte dei fondi a disposizione in progetti di ripresa per la zona: i cittadini esasperati dalle promesse non mantenute iniziano così a ricostruire da soli la propria abitazione.
Muhammad Kalianda, residente nel villaggio di Peulanggahan a Banda Aceh, dice che l'impresa incaricata dalla BRR ha abbandonato a metà la ricostruzione della casa. "Ho dovuto continuare da solo. Ho speso 50 milioni di rupie" (5.434 dollari Usa). Gli operai gli hanno detto che andavano via, perché non erano stati pagati.
Fonti locali denunciano che almeno 80 abitazioni sono state abbandonate dalle ditte di ricostruzione assunte dalla BRR o dalla Oxfam, perché "i soldi sono finiti", così i sopravvissuti dello tsunami ancora vivono in baracche, in affitto o presso parenti. Nessuno sa dare tempi per la consegna delle case. Tuwanku Mirza, portavoce della BRR, promette azioni giudiziali contro le imprese che hanno abbandonato il lavoro. Barbara Stocking, direttore esecutivo della Oxfam, lamenta che l'aumento dei costi ha raddoppiato la spesa prevista, ma promette che "le case incomplete saranno terminate".
Lo scorso agosto la Ong indipendente Indonesian Corruption Watch (Icw) ha denunciato gravi irregolarità e corruzione in almeno 5 dei maggiori progetti operati dalla BRR per un valore di 23,8 miliardi di rupie (2,2 milioni di dollari). Teten Masduki, coordinatore di Icw, dice che nel 2005 la BRR ha speso 3,9 trilioni di rupie, ma solo 414,6 miliardi sono stati utilizzati per opere di restauro e ricostruzione. Akhiruddin Wahyuddin, responsabile del Movimento anticorruzione con sede ad Aceh, denuncia che "sono stati sottratti tra il 30% e il 40% dei fondi di aiuto, indonesiani e internazionali" e che gli elevati stipendi dei funzionari BRR sono "un'altra forma di furto legalizzato". Ricorda che Kuntoro Mangkusubroto, presidente BRR, ha uno stipendio mensile di 75 milioni di rupie, maggiore anche di quello del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, che è di 62,7 milioni annui.
Ora la magistratura esamina le denunce. Intanto la procura ha accusato funzionari pubblici di avere falsamente aumentato i costi per appropriarsi dei fondi. La BBR pare comunque non aver perso la fiducia del governo e ha promesso di rendere pubblica la contabilità.
Nella sola provincia di Aceh e nella zona circostante lo tsunami ha causato 167.700 morti, 37 mila dispersi e oltre 500 mila sfollati. Secondo le Nazioni Unite ha distrutto 1,3 milioni di abitazioni, 8 porti marittimi, 4 depositi di gas, l'85% degli impianti idrici, il 92% di quelli sanitari, 120 km. di strade, 18 ponti e il 20% della rete elettrica, un danno stimato pari a 4,5 miliardi di dollari, pari al 2,2% del Prodotto interno lordo del Paese e al 97% della produzione annuale di Aceh. Ha anche distrutto circa 40 mila ettari di campi di riso e il 70% dell'industria ittica. La BRR è stata creata dal presidente Yudhoyono per gestire i fondi per la ricostruzione e Mangkurubroto è stato chiamato a dirigerla per la sua esperienza di ex ministro dell'Energia e per la sua fama di incorruttibile. Gestisce sia i fondi statali che quelli dei donatori per totali 13 trilioni di rupie. (PB)