La Santa Sede chiede di avere un nunzio stabile a Hanoi, che vuole i cattolici "collaborativi" sui programmi statali
Città del Vaticano (AsiaNews) - Il Vaticano ha "bisogno" di avere un nunzio permanente in Vietnam e Hanoi - cha sembra dirsi disponibile - si aspetta che i cattolici prendano "parte attiva nella costruzione nazionale e nel processo di sviluppo socioeconomico". Appaiono queste le conclusioni ufficiali del quarto incontro del Gruppo di lavoro congiunto tra il Vietnam e la Santa Sede, tenutosi a Roma ieri e oggi, sotto la guida di Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati e Bui Thanh Son, vice-ministro degli Affari esteri.
In un clima "di cordiale sincerità, di apertura e di mutuo rispetto", si legge in una nota ufficiale, "le due Parti si sono informate circa la loro rispettiva situazione e hanno passato in rassegna e discusso i rapporti tra il Vietnam e la Santa Sede, ed altre questioni riguardanti la Chiesa cattolica in Vietnam".
"La Parte vietnamita ha sottolineato la consistente attuazione ed i continui miglioramenti delle politiche da parte del Partito e dello Stato del Vietnam riguardanti il rispetto e l'assicurazione della libertà di religione e delle credenze religiose, come pure l'incoraggiamento continuo alle diverse religioni e alla Chiesa cattolica in Vietnam in particolare, a prendere parte attiva nella costruzione nazionale e nel processo di sviluppo socioeconomico. La Santa Sede ha espresso apprezzamento e gratitudine per l'attenzione data da diversi livelli del Governo alle attività della Chiesa cattolica in Vietnam, in particolare alla decima Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia tenutasi in Xuan Loc e Hochiminh City nel dicembre 2012, come pure alle visite pastorali del Rappresentante Pontificio non residente, l'Arcivescovo Leopoldo Girelli. La Santa Sede ha evidenziato il desiderio di sviluppare ulteriormente i rapporti tra il Vietnam e la Santa Sede, sottolineando il bisogno di avere al più presto un Rappresentate Pontificio residente nel Paese, a beneficio di tutti gli interessati".
Nessun cenno, almeno ufficialmente, alle difficoltà che sta vivendo la Chiesa vietnamita, né allo scarso rispetto della libertà religiosa da parte di Hanoi.
"Le due Parti - prosegue il comunicato - hanno manifestato apprezzamento per la predicazione della Chiesa sul 'vivere il Vangelo all'interno della Nazione' e sul fatto che 'essere un buon cattolico vuol dire essere anche un buon cittadino'. La Santa Sede ha confermato la volontà della Chiesa cattolica di contribuire, nella maniera che le è propria, al bene comune della società, e di trasmettere e attuare gli insegnamenti costanti dei Papi al riguardo".
"Le due Parti sono del parere che i rapporti tra il Vietnam e la Santa Sede siano progrediti in uno spirito di buona volontà, di scambio costruttivo e di rispetto per i principi della loro relazione. In questo spirito, ed in vista dell'impegno di sviluppare ulteriori rapporti reciproci, il lavoro del Rappresentante Pontificio non residente sarà facilitato per permettergli di svolgere la sua missione in modo ancora più fecondo".
"L'incontro ha avuto luogo in un clima di cordiale sincerità, di apertura e di mutuo rispetto. Le due Parti hanno concordato di ritrovarsi ad Hanoi per il quinto incontro del Gruppo di lavoro congiunto tra il Vietnam e la Santa Sede. La data dell'incontro verrà concordata attraverso i canali diplomatici. In questa occasione la Delegazione del Vietnam ha anche reso una visita di cortesia al Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti". (FP)
23/08/2019 12:48