22/04/2025, 00.10
RUSSIA-VATICANO
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La Russia che rende onore a papa Francesco

di Vladimir Rozanskij

Il patriarca Kirill ricorda lo storico incontro del 2016 a Cuba e il desiderio di Francesco di "guarire le ferite dei conflitti". L'omaggio di Putin: "Coerente difensore dei grandi valori dell’umanesimo e della giustizia”. Lo scrittore ortodosso Andrej Lorgus: "Nella sua morte a Pasqua un significato particolare per tutto il mondo cristiano".

Mosca (AsiaNews) - Papa Francesco è stato sempre animato dal desiderio "di mostrare solidarietà verso i sofferenti e gli svantaggiati, ricordando costantemente la presenza del Signore Gesù Cristo nella persona di ogni povero e di ogni bisognoso di aiuto". È quanto scrive il patriarca di Mosca Kirill in un messaggio inviato al card. Kevin Farrell, per esprimere le sue “più sincere condoglianze” per la morte del pontefice. Un messaggio in cui Kirill ricorda l’incontro in particolare lo storico incontro del 12 febbraio 2016, nell’edificio dell’Aeroporto Internazionale dell’Avana, a Cuba dove con Francesco firmarono anche una Dichiarazione congiunta.

“Il suo nome - scrive il patriarca di Mosca - è legato a una tappa importante nei rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana. Il primo incontro dei loro primati, avvenuto nel 2016, ha segnato il desiderio delle nostre Chiese di guarire ‘le ferite inflitte dai conflitti del passato remoto e recente’ e di ‘unire gli sforzi per testimoniare il Vangelo di Cristo e l’eredità comune della Chiesa del primo millennio’”. Ricordado l’attenzione sui casi "di ingiustizia, di violazione della dignità umana e di varie forme di persecuzione", scrive anche che "ricorderemo con gratitudine le sue dichiarazioni in difesa della libertà religiosa e, in particolare, della perseguitata Chiesa ortodossa ucraina”.

Il sacerdote ortodosso e scrittore russo Andrej Lorgus ha rilasciato un’intervista alla televisione di Stato, affermando che “la morte del papa di Roma a Pasqua ha un significato particolare per tutto il mondo cristiano, un segno di Dio che indica la speciale elezione della persona… il Signore ci invita a riflettere su questa misteriosa coincidenza, guardando a quest’uomo puro mandato alla sede di Pietro, un uomo semplice e affettuoso e allo stesso tempo fermo e grande nella fede”.

Anche il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha inviato un messaggio di condoglianze per la morte di papa Francesco, ricordando che il pontefice “ha goduto di grande autorevolezza internazionale in quanto fedele servitore dell’insegnamento cristiano, saggio religioso e statista, e coerente difensore dei grandi valori dell’umanesimo e della giustizia”. Il capo del Cremlino ricorda anche che il papa durante il suo pontificato “ha contribuito attivamente allo sviluppo del dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana, nonché all’interazione costruttiva tra la Russia e la Santa Sede”, e che egli stesso ha avuto l’opportunità di comunicare “con questa persona straordinaria in numerose occasioni, e conserverò per sempre i ricordi più vividi di lui”.

Si stringono ovviamente nel ricordo del papa i cattolici russi, che secondo le parole del vescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Paolo Pezzi, hanno saputo della sua scomparsa “con grande dolore e allo stesso tempo con grande gioia”, in quanto “noi non siamo fatti per la separazione, ma per vivere insieme nell’amore di Cristo, anche quando ci dividono grandi distanze”. D’altra parte, si diffonde la gioia di cui Cristo ha parlato ai discepoli, affermando che “nessuno vi può togliere questa gioia” (Gv 16,22), in quanto “il nostro amato papa Francesco rimarrà con noi per sempre, ci accompagnerà per rafforzare la nostra comunione”. Nella cattedrale di Mosca e nelle altre chiese diocesane dell’Assunzione a San Pietroburgo, di S. Adalberto a Kaliningrad e in tutte le chiese giubilari sono stati posti i libri delle condoglianze, in cui tutti i fedeli segnano la propria commemorazione del pontefice.

Ha inviato i suoi sentimenti di compassione alla Santa Sede e “a tutto il mondo cristiano” il presidente dell’Amministrazione religiosa dei musulmani della Federazione Russa, il Gran Muftì e sceicco Ravil Gajnutdin, ricordando che “essendo un vero uomo del mondo, il papa Francesco ha messo al centro del suo ministero l’aspetto umanistico della dottrina cristiana, predicando costantemente l’amore umano e la fraternità di tutti gli esseri umani”. Egli ha ricordato che “mi sono cari i ricordi dell’incontro con Sua Santità nella città kazaca di Astana nel 2022, quando il pontefice romano si è unito senza esitare alla mia proposta di una preghiera comune all’Altissimo per l’umanità e la pace”, rievocando inoltre le “visite memorabili nella penisola arabica e in altre parti del mondo islamico”, soprattutto la firma ad Abu Dhabi della dichiarazione “Sulla fraternità umana in nome della pace e della convivenza pacifica”, l’enciclica “Fratelli tutti” che proprio i musulmani di Russia hanno tradotto e pubblicato nella propria lingua, testimonianze di “una grande eredità nelle relazioni islamico-cristiane e nella comunicazione interreligiosa in generale”. Il Muftì è convinto che “gli storici del futuro dovranno studiare a fondo e concedere il merito al grande predicatore e leader spirituale”, e già ora si può affermare che il pontefice scomparso era un uomo dedito “al dialogo fraterno e alla dolcezza di cuore, annunciatore della misericordia, della compassione e dell’amore per il prossimo”.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyj, ha affermato che “milioni di persone in tutto il mondo piangono per la tragica notizia della morte di papa Francesco… la sua vita è stata dedicata a Dio, agli uomini e alla Chiesa”, ricordando quanto il pontefice abbia pregato per la fine della guerra in Ucraina e per il martoriato popolo ucraino. Secondo le sue parole “egli sapeva come donare la speranza, alleviando le sofferenze con la preghiera e aiutare a vivere nell’unità, ci uniamo ai cattolici e a tutti i cristiani nella nostalgia per colui a cui ci rivolgevamo per trovare sostegno spirituale, Eterna Memoria!”.

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