"La Passione" apprezzata dagli indù: antidoto contro il fondamentalismo
Mumbai (AsiaNews/Ucan) "Indubbiamente, è un film violento. Tuttavia, il messaggio universale di non violenza, perdono, tolleranza, armonia e pace permette che sia visto da chiunque, compresi i bambini". È il giudizio di Anjan Srivastava, un censore indù dell'Ufficio centrale per la certificazione die film, dopo aver assisitito a una proiezione del film di Mel Gibson "La Passione di Cristo". Srivastava, insieme a altri 4 membri dell'Ufficio, suggeriscono una valutazione "U/AA", che consentirebbe a tutti di vedere il film, anche ai bambini, purchè guidati dai genitori o da istituzioni educative. In precedenza, il film era contrassegnato come "A", solo per gli adulti, ma dopo che il gruppo dei censori ha visto il film, i censori sono d'accordo che "La Passione di Cristo" dà un messaggio di pace e perciò merita di essere visto da un vasto pubblico.
La prima del film in India sarà il prossimo 15 maggio, ma intanto vi è un forte dibattito.
Secondo Srivastava, il film è "molto importante anche per educare i fondamentalisti che attaccano le minoranze cristiane in nome della religione". In India si sono verificati numerosi attacchi contro cristiani e musulmani da parte degli estremisti indù.
Mahesh Bhatt, un importante regista indiano, crede che ogni indiano del paese dovrebbe vedere il film, "perchè la nazione è dilaniata dalla violenza settaria e dall'intolleranza religiosa".
Tuttavia, non tutti sono dell'opinione che "La Passione" porterà maggiore pace tra le differenti confessioni. Alcune settimane fa, nel The Times of India è apparso un editoriale in cui l'autore affermava che Cristo stesso sarebbe stato contrario alla rappresentazione della sua passione, in quanto accusa verso gli ebrei della sua crocifissione. L'autore, facendo parlare Cristo in prima persona, si chiede: "Perchè lo fanno? Perché devo patire queste sofferenze ancora più volte? Perchè devo patire la peggiore delle sofferenze che altri soffrano nel mio nome?", riferendosi agli innumerevoli massacri avvenuti nella storia in nome della religione.
Intanto si diffondono le notizie dal resto del mondo, dove persone che hanno visto il film hanno subito una benefica influenza. Vi sono uomini e donne che dopo aver visto il film hanno fatto scelte eroiche: un neonazista che ha confessato e denunciato i suoi misfatti; un uomo che ha ucciso la fidanzata si è consegnato alla polizia; molte persone sono spinte a una più profonda visione di vita e di compassione verso gli altri. Molti concordano con il regista Bhatt: "la storia di Cristo è un racconto straordinario di tolleranza, fratellanza e perdono, colto in maniera superba da un regista di talento".