La Pasqua dell'Asia che ha sete di resurrezione
Dal Myanmar al Mediio Oriente tante donne, bambini e uomini dell’Asia, vittime del dolore e dell’ingiustizia, piangono come Maria Maddalena che perse il suo Signore e amico. Ma con lei credono che il Risorto cambia segno alla storia e ci permette di scommettere con fiducia che le forze del bene prevalgono su quelle del male.
Care lettrici e cari lettori di Asianews,
ogni popolo dell’Asia ha motivi per desiderare una rinascita. Penso specialmente alla gente del Myanmar, colpita da un tragico terremoto dopo il ciclone dello scorso anno e l’orribile guerra (in)civile della giunta militare contro il suo stesso popolo. In Cina, come abbiamo riportato anche recentemente, i credenti sono fortemente limitati nella pratica della loro fede, e non mancano gravi episodi di violenza che potrebbero essere evitati se fosse riconosciuto, da parte delle autorità, il diritto alla libertà. Hong Kong continua a fare i conti con la legge sulla sicurezza nazionale che tiene in carcere più di mille persone per la loro militanza democratica, molti di loro sorelle e fratelli di fede. A Taiwan si teme che lo status quo che garantisce benessere e sicurezza all’isola, venga alterato da iniziative minacciose da parte di Pechino.
Nella vicina Gaza continua l’orribile tragedia che sembra senza fine: una violenza sconsiderata che semina odio invincibile per generazioni. Violenza e grande instabilità affligge l’intero Medio Oriente. Le popolazioni di Gerusalemme e della Terra di Gesù, comprese le piccole comunità cristiane, soffrono non solo la violenza e l’instabilità sociale, ma anche la bancarotta economica per il crollo dei pellegrinaggi e del turismo.
Eppure la risurrezione di Gesù è avvenuta a proprio a Gerusalemme, la città che porta il nome della pace. La mattina di Pasqua qualcuno ha visto e creduto che la vita ha il sopravvento sul dolore e la morte. Tante donne, bambini e uomini dell’Asia, vittime del dolore e dell’ingiustizia, piangono come Maria Maddalena che perse il suo Signore e amico. Non può pensare di vivere senza Gesù, lo cerca e lui la chiama per nome e le affida una missione. Lei smette di piangere, accoglie la missione e rinasce con Gesù. La fede in lui, Signore della vita, può sottrarre ogni cosa, anche la più dolorosa e drammatica, alle lacrime e alla disperazione.
Crediamo che la risurrezione di Gesù è una vera svolta ed è l’evento che cambia segno alla storia, e ci permette di scommettere con fiducia che le forze del bene prevalgono su quelle del male, e la vita sulla morte.
Buona Pasqua!
L'immagine che accompagna questo augurio è una raffigurazione del Cristo Risorto realizzata dal pittore coreano Kim Ki-chang (1913-2001)