La Nano fa sognare gli indiani, ma lascia scettici gli occidentali
L’auto più economica del mondo è prodotta dal colosso indiano Tata Motors, che già mira ai mercati esteri. Esperti e appassionati avvertono: per risparmiare sui costi, sacrificate qualità e sicurezza. La prospettiva delle auto low cost fa tremare gli ambientalisti.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Presentata ieri al salone dell’auto di New Delhi, la macchina più economica del mondo, la Tata Nano, è già al centro del dibattito di esperti, ambientalisti e appassionati di motori. Nonché dei desideri di milioni di indiani della classe media, che vedono avvicinarsi il sogno di possedere uno status symbol come l’automobile.
La Nano costa 2.500 dollari sul mercato indiano, ha un motore da 625 cc, 4 porte, per 4 – 5 posti a sedere. Non è dotata però di alcuni degli accessori più comuni alla gran parte delle vetture secondo gli standard occidentali: niente autoradio, aria condizionata, specchietto del passeggero e solo un tergicristallo. L’azienda ha annunciato che l”Auto del popolo” rispetta gli standard europei per le emissioni di gas e in futuro mira a raggiungere i mercati occidentali. Da questo punto di vista c’è chi sostiene, però, che l’impresa non sarà così facile. Per risparmiare sui costi la Tata Motors avrebbe – dicono in molti – sacrificato qualità e sicurezza. Per ottenere l’omologazione, ad esempio in Europa, dovrebbe apportare migliorie tecniche, che ne farebbero lievitare il prezzo: superiori dotazioni di sicurezza e probabilmente anche un motore meno inquinante.
La prospettiva, invece, che milioni di Nano andranno ad inquinare i cieli indiani spaventa gli ambientalisti. Prima della sua uscita l’esperto di clima per l’Onu, Rajendra Pachauri, ha parlato di un “incubo” riferendosi allo scenario aperto dalle auto low cost. Lo sviluppo economico dell’India fa prevedere una forte crescita del mercato automobilistico interno: entro il 2016 le vendite di auto arriverebbero ad un totale di 145 miliardi di dollari, quattro volte di più del dato attuale.
Al momento la “rivoluzionaria” Nano per la Tata rimane più un successo in termine d’immagine che economico. Darius Lam, dell’Autocar International, nota che l’azienda prima di avere introiti effettivi dal prodotto dovrà aspettare almeno due o tre anni. Sempre che l’“Auto del popolo” abbia il successo annunciato.
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