La Corte costituzionale turca annulla la legge di Erdogan contro gli istituti scolastici privati
Ankara (AsiaNews/Agenzie) – La Corte costituzionale turca ha annullato la legge voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che ordinava la chiusura dei centri di istruzione privata, i “dershanes” (nella foto), la maggior parte dei quali sono gestiti dal movimento Hizmet di Fethullah Gulen, l’imam autoesiliato negli Usa, grande rivale del presidente.
I dershanes sono molto popolari e diffuse in Turchia: in 3.800 centri, essi raccolgono circa 1,2 milioni di studenti, che vi si preparano per vincere i concorsi di ingresso nelle scuole e nelle università di élite.
La legge annullata dalla Corte era stata approvata nel marzo 2014, quando Erdogan era Primo ministro, e ordinava la chiusura dei centri entro il settembre di quest’anno. La legge faceva parte di un annoso conflitto tra due ex alleati che vede Erdogan cercare con ogni mezzo di eliminare o almeno limitare il peso della comunità islamica Hizmet – che ha una grande forza economica e culturale – che fondato e mantiene scuole e università in decine di Paesi. L'Organizzazione offre borse di studio, alloggi e guida morale agli studenti che provengono dalla campagna. Hizmet sostiene la sinergia di scienza e tecnologia con i dettami dell'islam e ha indetto l'Olimpiade della cultura turca per i turcofoni di tutto il mondo.
Erdogan imputa al suo ex alleato Gulen e al suo movimento di essere dietro le accuse di corruzione che hanno scosso il governo nel dicembre 2013, mentre Erdogan era primo ministro che le respinse definendole un complotto da parte del religioso.
Contro la legge approvata nel 2014 si era rivolto alla Corte costituzionale il maggior partito di opposizione, il Republican People's Party (CHP), sostenendo che la normativa avrebbe escluso gli studenti più svantaggiati dalle università di maggior prestigio e aumentato l'impatto delle differenze socio-economiche sui risultati degli esami di ammissione.
12/05/2020 08:26