09/12/2010, 00.00
RUSSIA
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La Coppa del mondo "in vendita" a Mosca

di Nina Achmatova
Per finanziare la mastodontica organizzazione dei Mondiali di calcio 2018, l’amministrazione di Mosca lancia un vasto piano di privatizzazioni. Tra i beni messi sul mercato dal 2011, anche il grande stadio Luzhniki, dove si terrà la finale.

Mosca (AsiaNews) – Dopo l’assegnazione inaspettata dei Mondiali di calcio 2018 alla Russia, Mosca ha dato il via libera a un vasto progetto di privatizzazioni. Il piano, che prevede la vendita di parte del patrimonio della capitale in mano all’amministrazione del nuovo sindaco Sergei Sobjanin, servirà a finanziare l’organizzazione del grande evento sportivo, il primo di tale portate a svolgersi nell’est Europa.

Ufficialmente il Mondiale dovrebbe costare alla Russia 10 miliardi di dollari, ma secondo gli esperti i costi reali lieviteranno fino a 50 miliardi di dollari: bisogna costruire non solo 13 stadi ex novo, ma anche e soprattutto strade, hotel e infrastrutture per la cui efficienza il Paese certo non brilla. Per questo il premier Vladimir Putin, che ha promesso di chiudere i lavori entro il 2017, ha già lanciato il suo appello ai grandi oligarchi russi, come Roman Abramovich, perché “aprano la loro borsa piena di soldi”.

Bisognose di capitali per finanziare la Coppa del mondo, le autorità mettono così in vendita i loro beni. Tra gli immobili che Mosca privatizzerà nel 2011 rientra il grande stadio Luzhniki, dove si terranno l’apertura e la finale del Campionato mondiale. Stando a quanto riporta il quotidiano economico Vedomosti, dalla vendita del Luzhniki, sono attesi guadagni per almeno 445 milioni di dollari. L’arena, che ha già ospitato parte delle Olimpiadi del 1980, sarà oggetto di un pesante riammodernamento in vista dell’appuntamento sportivo: la sua capacità passerà da 70 mila ad almeno 90 mila posti.

Nella lista delle proprietà in vendita dal prossimo anno, compaiono: la quota del comune dell’aeroporto Vnukovo, degli hotel Radisson-Slavyanskaya e Metropol, il centro commerciale Yevropeisky, il centro espositivo Gostiny Dvor, il World Trade Center e la società di costruzioni Mospromstroi.

Le privatizzazioni di beni comunali e regionali ha avuto una forte crescita negli ultimi anni, dopo la luce verde data dal governo federale all’iniziativa. Nel 2009 la vendita di proprietà immobiliari ha portato nelle casse dell’amministrazione moscovita circa 20 milioni di dollari. La cifra quest’anno è arrivata a oltre 32 milioni di dollari. E per il 2011, il piano di privatizzazioni varato da Sobjanin è di 15 volte maggiore di quello proposto dall’ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov.

 

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