07/09/2006, 00.00
CINA
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La Cina verso le Olimpiadi: arrestato un altro attivista per i diritti umani

Oltre venti agenti in borghese hanno sfondato la porta di casa di Hu Jia e lo hanno portato via senza dare alcuna spiegazione. Per la moglie, la situazione degli attivisti cinesi per i diritti umani peggiora in vista delle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia cinese ha arrestato questa mattina Hu Jia, famoso attivista per i diritti umani che da anni lotta contro l'Aids nel Paese. Lo ha denunciato la moglie, Zeng Jinan, che al telefono spiega: "Sono arrivati alle 8.30 del mattino [ora locale ndr] e lo hanno portato via senza dare alcuna spiegazione".

"Gli agenti – racconta – erano più di 20, ma nessuno indossava la divisa. Hanno bussato alla porta e, dato che non aprivamo, l'hanno sfondata. Non hanno detto nulla e si sono portati via mio marito".

Questo è solo l'ultimo di una serie di arresti che la polizia cinese opera contro gli attivisti per i diritti umani e civili cinesi: nell'ultimo mese è stato incarcerato Gao Zhisheng, avvocato cristiano famoso in tutto il Paese per le sue lettere aperte contro il regime, ed è stato condannato a quattro anni di carcere Chen Guangcheng, attivista cieco che ha denunciato gli aborti forzati nella provincia dello Shandong.

Hu, oltre alla lotta contro l'Aids, si è sempre impegnato per informare la stampa su questi arresti ed ha raccolto informazioni preziose sulla situazione dei detenuti politici. Anche la moglie, ora, viene seguita dalla polizia ovunque vada.

L'arresto avviene un giorno dopo la telefonata intercorsa fra Hu e la moglie di Gao, Geng He, che si trova agli arresti domiciliari dal 15 agosto. "Geng – spiega Zeng – mi è sembrata costretta a fare quella telefonata a mio marito. Subito dopo aver detto di non cercare un avvocato per Gao, la linea è caduta. Non ha detto altro".

La linea telefonica e la connessione ad Internet di Hu sono state tagliate pochi minuti dopo la chiamata. Per Zeng, è evidente che le autorità vogliono piegare tutti coloro che operano nel campo dei diritti umani in Cina.

"Negli scorsi mesi – ha concluso – non ho sentito altro che arresti e sparizioni. Non credo che prima delle Olimpiadi le cose possano migliorare. Credo che andrà sempre peggio".

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