La Cina taglia del 35% l’esportazione delle terre rare
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – C’è ampia preoccupazione nel mondo, dopo che il ministro cinese al Commercio ha annunciato ieri che nei primi 6 mesi del 2011 diminuirà di circa il 35% l’esportazione delle terre rare, minerali necessari per l’elettronica, per i bulbi di luce luminosi e per altre industrie. Gli Stati Uniti hanno espresso ieri “preoccupazione” e non escludono un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio.
La Cina estrae il 97% mondiale delle terre rare e per decenni le ha esportate senza restrizioni. Ora ammonisce che l’esportazione per il 2011 potrebbe limitarsi alla metà del 2010. La domanda mondiale di terre rare è intorno a 110mila tonnellate l’anno ma si prevede arrivi a 250mila tonnellate per il 2015.
Questi minerali e metalli si trovano anche in altri Paesi come Stati Uniti e Australia, che però per anni ne hanno sospeso o limitato l’estrazione poiché i costi non erano competitivi con i bassi prezzi oferti dalla Cina. Pechino dice che vuole limitare l’esportazione per evitare di esaurire i giacimenti. L’improvvisa riduzione già avvenuta di circa il 40% dell’esportazione, iniziata nella scorsa estate, ha messo in difficoltà le grandi ditte elettroniche come la statunitense Apple e la giapponese Sony, perché occorrerà comunque tempo perché l’estrazione in altri Paesi aumenti in modo adeguato per compensare la minor fornitura dalla Cina. Le azioni della Lynas Corporation, che possiede i giacimenti più ricchi dopo quelli cinesi, sono aumentate di oltre il 10%, ma occorrerà oltre un anno prima che inizi l’estrazione dalle sue miniere in Australia.
Le terre rare sono impiegate in apparecchi molto diffusi come le televisioni e le consolle per la Playstation 3 della Sony. Ayano Iguchi, portavoce della ditta, dice che è pure allo studio l’impiego di materiali diversi, ma anche questo richiederà tempo.