La Cina annuncia un "Piano di azione" per il rispetto dei diritti umani
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Pechino ha annunciato un Piano di azione statale per i diritti umani, primo passo – annuncia Xinhua – per un vasto riconoscimento, entro due anni, dei diritti della persona. Speranze, ma molte perplessità, da parte di esperti e difensori per i diritti, che invitano il governo a immediati fatti concreti.
L’annuncio arriva proprio nei giorni in cui il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura riconsidera la situazione nei singoli Stati e appena tre mesi prima che il Consiglio Onu per i diritti umani ne riveda il rispetto mondiale. La Cina ha sottoscritto la Carta dei diritti umani dell’Onu, ma poi non ha ratificato un accordo per il rispetto dei diritti civili e politici, lasciando la sua adesione quale mera affermazione di principio. Ora l’Ufficio informativo (sotto il diretto controllo del Consiglio di Stato) e il ministero per gli Affari esteri hanno l’incarico di redigere questo piano, con i contributi di oltre 50 dipartimenti statali, università, gruppi privati.
Molti i commenti favorevoli. Joshua Rosenzweig, dirigente della Fondazione Dui Hua per la difesa dei diritti, ha parlato di uno “storico” passo avanti per migliorare il rispetto dei diritti umani nel Paese, seppure con la riserva di “vedere gli obiettivi del piano”, soprattutto per quanto concerne l’effettiva tutela.
Ma il gruppo pro-diritti Chinese Human Rights Defenders, pur apprezzando l’iniziativa, esprime ampie perplessità per l’estrema genericità della notizia, che nemmeno indica quali saranno gli esperti incaricati. Teme sia un modo per “compiacere” la comunità internazionale ed evitare troppe critiche, pur senza cambiamenti effettivi. Invita Pechino a dimostrare l’effettiva volontà di cambiamenti, ad esempio con l’invito di attivisti e gruppi per la tutela dei diritti tra i redattori del piano, sottoponendo la bozza del piano all’opinione pubblica, prevedendo organi indipendenti per la tutela dei diritti, nonché con l’adozione di misure contro la tortura e la detenzione arbitraria e per la libertà di parola e di stampa e l’indipendenza dei giudici.
L’attivista Teng Biao, avvocato a Pechino, parla di “risposta” alle molte critiche internazionali ricevute per la severa repressione attuata contro i difensori dei diritti in occasione delle Olimpiadi e ancora dopo, come pure per le crescente proteste sociali causate dalla violazione di diritti. A ottobre il parlamento europeo ha insignito del Premio Sakharov per la difesa dei diritti l’attivista Hu Jia (nella foto), di recente condannato a 3 anni e mezzo di carcere per “sovversione”. Ma ammonisce che per l’effettivo rispetto dei diritti occorrono cambiamenti sostanziali, come “un sistema giudiziario indipendente e libertà di stampa”.