22/07/2004, 00.00
india
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La Chiesa si mobilita per le vittime delle inondazioni

Tezpur (AsiaNews/UCAN) – La Chiesa cattolica è impegnata, in questi giorni, nelle operazioni di soccorso alle numerose vittime delle più gravi inondazioni che il Paese abbia subito negli ultimi 25 anni. Molte le organizzazioni e agenzie religiose che stanno unendo i loro sforzi per portare aiuto ai sopravvissuti.

S. Samuel, membro della sezione locale della Caritas, ha dichiarato che sono stati stanziati 1,1 milioni di rupie indiane (circa 23.900 dollari Usa) per interventi di soccorso nelle diocesi di Bongaigaon, Dibrugarh, Tezpur e Guwahati. La World Vision, un'organizzazione umanitaria cristiana, ha detto che i suoi operatori hanno già distribuito materiale del valore di 500 mila rupie necessario per aiutare le vittime e che ora stanno cercando ulteriori collaborazioni.

L'impegno negli aiuti umanitari arriva anche da singoli non legati a organizzazioni strutturate.

Nell'arcidiocesi di Guwahati, alcuni volontari si sono mobilitati per fornire riso, cereali, sale, medicine e incerate a circa 6 mila famiglie. P. Joseph Olickal, direttore dei servizi sociali dell'arcidiocesi, racconta che "le piogge hanno distrutto interi campi di cereali e lasciato isolati molti villaggi. Il problema delle inondazioni peggiora di anno in anno".

P. Ambrose Toppo, della diocesi di Dibrugarh, avverte che oltre al cibo è necessario fornire medicinali per combattere i vari disturbi che iniziano a manifestarsi tra gli alluvionati.

Nella diocesi di Tezpur, invece, dopo essere stati distribuiti alimenti e medicine P. Philip Barla, chiede ulteriori finanziamenti "affinché le operazioni di soccorso risultino più efficaci".

Non tutte le associazioni locali, però, si sono già mobilitate. Il Servizio cattolico per il soccorso (CRS), legato alla Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti, ad esempio, ha dichiarato che scenderà in campo entro tre settimane, quando è prevista la diminuzione degli interventi statali e dei disagi causati dall'acqua.

Le alluvioni, iniziate lo scorso mese, hanno interessato, in particolare, le regioni dell'India nord orientale. Cifre ufficiali aggiornate riportano 92 morti in Assam e 13 in Arunachal Pradesh, i due Stati più colpiti. I morti in totale sono circa 200. Le inondazioni hanno, inoltre, ucciso centinaia di animali, distrutto 800 mila ettari di fattorie, spazzato via circa 55 mila abitazioni. Oltre a morti e dispersi, numerose persone o interi villaggi sono ancora isolati. A quanto pare, in molti cercano rifugio in luoghi elevati in attesa che arrivino i soccorsi dell'esercito e delle forze paramilitari chiamati ad intervenire.

In tutta l'Asia meridionale le piogge monsoniche quest'anno, hanno causato la morte di 400 persone e lasciato senza casa 20 milioni di abitanti.

 

 

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