03/01/2012, 00.00
INDIA
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La Chiesa del West Bengal per le energie rinnovabili e i pannelli solari

di Santosh Digal
Il “Seva Kendra Calcutta” è un progetto dell’arcidiocesi per promuovere tecnologie a basso costo, nel rispetto dell’ambiente e della salute umana. Nei villaggi rurali le famiglie non hanno corrente elettrica e usano lampade al cherosene, un combustibile costoso e altamente nocivo.
Calcutta (AsiaNews) – Educare le popolazioni rurali del West Bengal all’uso delle energie rinnovabili, per migliorare la loro vita e ridurre l’inquinamento. È il “Seva Kendra Calcutta” (Skc), un progetto dell’arcidiocesi che consiste nel promuovere tecnologie a basso costo, come lampade solari e tessuti non infiammabili, che rispettano l’ambiente e non sono dannose per la salute. Il piano dura cinque anni e ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul problema, coinvolgendola in modo diretto nella fabbricazione di tali tecnologie.

Il primo villaggio toccato dal programma è quello di Kalidaherpota, a nord nel distretto di Pargans. Qui gli abitanti non hanno corrente elettrica e dipendono solo dalle piccole lampade di cherosene con cui illuminano le loro case. “Questa situazione – racconta p. Fernandes, direttore del Skc – crea una serie di problemi. Anzitutto, espone le famiglie a un ambiente tossico nelle loro stesse case. Poi, i bambini hanno spesso problemi alla vista, perché queste lampade illuminano poco e studiare risulta faticoso. Infine, le razioni di cherosene sono limitate (200ml a persona a settimana) e costano troppo (12 litri costano tra le 40 e le 50 rupie, circa 0,5-0,7 cent di euro)”.

L’uso del cherosene, spiega il sacerdote, “colpisce la sfera sociale, economica, educativa e pubblica della famiglia. Infatti, l’esposizione umana alle emissioni di anidride carbonica e altri gas provoca seri pericoli per la salute, come malattie polmonari, della vista e della pelle. La luce è importante nella vita delle persone, ed educare all’uso dell’energia solare favorisce il benessere delle persone”.

Il progetto stimola inoltre la partecipazione e la cooperazione dell’intera comunità, attraverso la creazione di seminari rivolti ai giovani disoccupati, per insegnare loro come produrre pannelli solari.

È il caso del villaggio di Kalinagar, nel quale circa 850 famiglie hanno già beneficiato del progetto. Come per Kalidaherpota, non c’è energia elettrica e il cherosene costa troppo. All’inizio, con l’aiuto della Caritas, hanno potuto acquistare lampade solari al prezzo di 700 rupie a testa (circa 10 euro). Poi, spiega il sacerdote, “con il Skc abbiamo insegnato a 20 giovani come costruire queste lampade. Ne hanno prodotte 850, tutte vendute in tre mesi. Ciascuno di loro ha guadagnato tra le 12mila e le 15 mila rupie (circa 200-215 euro)”.

“Adesso – conclude p. Fernandes – i bambini possono studiare più facilmente, senza riportare danni alla vista”. Il “Seva Kendra Calcutta” organizza seminari e produce tecnologie a energie solari da sei anni. Il progetto ha coinvolto anche le popolazione del Gujarat, del Bihar e del Tamil Nadu. 
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