02/04/2004, 00.00
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La Chiesa Cattolica cingalese si augura che il processo di pace continui anche dopo le elezioni

Colombo (AsiaNews) – "La difficile situazione in Sri Lanka deve essere affrontata da tutti con calma e voglia di collaborazione, perché la pace sociale non riguarda solo gli accordi con i Tamil ma anche la soluzioni dei diversi problemi socio-economici che il Paese ha di fronte": lo ha detto a AsiaNews monsignor Marius Spirit, vescovo ausiliario a Colombo.

Sull'esito delle elezioni di oggi, "la maggior parte dei cingalesi – ha affermato il prelato - ritiene che dalle urne non uscirà una forte maggioranza a favore dei due partiti e quindi il Parlamento sarà bloccato, chiunque vinca. I cingalesi vogliono però che, qualunque sia il risultato, le due parti lavorino insieme per risolvere quanto prima anche altri problemi, oltre quello della pace con i Tamil. I più grossi problemi sociali da affrontare sono la povertà di molta gente, la disoccupazione e le casse ormai esangui per i molti soldi spesi in questi anni nella guerra".

Lo scorso dicembre Chiesa Cattolica e pastori evangelici sono stati accusati di "comportamento immorale" per alcune funzioni di catechesi, ma l'arcivescovo di Colombo, mons. Oswald Thomas Colman Gomis, dopo aver escluso ogni comportamento non etico da parte della Chiesa, "ha invitato tutti alla calma, incluso il governo – dice mons. Spirit – perché è sempre l'unità pacifica, il rispetto, che dobbiamo cercare, a tutti i costi. Lo Sri Lanka ha bisogno soprattutto di spirito unitario e pace, non di ulteriori divisioni".

"E' questo lo spirito che ha mosso il vescovo di Batticaloa, mons. Joseph Kinsley Swampillai, a proporsi immediatamente venerdì come mediatore tra le due fazioni Tamil – spiega mons. Spirit – dopo che venerdì era stato ucciso Rajan Sathiyamoorthy, candidato del National Tamil Alliance e alleato del colonnello Karuna. Speriamo che il suo invito alla pace abbia successo e le due parti riescano a superare questa loro divisione

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