La Bhutto agli arresti domiciliari, “per la sua sicurezza”
Il governo ha arrestato ieri migliaia di iscritti al Partito popolare, chiamati in piazza oggi dall’ex premier, bloccata dentro la sua casa dalla polizia. Islamabad dichiara di temere attentatori suicidi.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – La polizia pakistana ha circondato questa mattina la casa dell’ex premier Benazir Bhutto, per impedirle di partecipare alla grande manifestazione popolare contro lo stato di emergenza imposto dal generale Musharraf lo scorso 3 novembre. Al momento non è in stato di arresto: per il governo, la misura è “precauzionale” e “decisa per garantire la sua sicurezza”.
Il governo ha chiarito più volte che ogni manifestazione, al momento attuale, è considerata fuori legge. La polizia, denunciano gli attivisti per i diritti umani, ha arrestato ieri migliaia di aderenti al Partito popolare, chiamati in piazza dalla Bhutto. Secondo Islamabad, diversi gruppi terroristici avevano in programma degli attentati contro il raduno.
Saud Aziz, capo della polizia di Rawalpindi, dice: “Abbiamo già fermato almeno 8 attentatori suicidi, pronti a farsi esplodere durante la manifestazione di oggi. E’ chiaro che vanno impediti i grandi raduni, durante i quali può succedere di tutto”.
Nel frattempo, il presidente Musharraf ha dichiarato ieri che le elezioni parlamentari si terranno il 15 febbraio, ed ha aggiunto di voler cedere il comando delle forze armate. Secondo l’opposizione, tuttavia, queste dichiarazioni sono state “vaghe”, e rilasciate soltanto per calmare gli Stati Uniti. Sempre ieri, infatti, il presidente Bush ha chiamato Musharraf per protestare contro la gestione della crisi e chiedere “un rapido ritorno alla democrazia”.
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