La Banca del Giappone vende yen, la valuta perde il 5% sul dollaro
Nei giorni scorsi lo yen ha raggiunto valori record dal dopo-guerra. Oggi interviene Tokyo, per la terza volta nel 2011, per contenere la crescita. Il forte yen dipende da fenomeni speculativi e da perdurante sfiducia verso Usa ed Ue, ma può deprimere l’economia nipponica basata sulle esportazioni.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Lo yen perde oggi circa il 5%, massima caduta in tre anni verso il dollaro, dopo che Tokyo è intervenuto per indebolirlo, per la terza volta nel 2011, perché la valuta aveva raggiunto i valori record dalla Seconda guerra mondiale.
Oggi lo yen è scambiato a Tokyo a 79,18 per un dollaro, rispetto al 75,82 di New York alla chiusura della borsa venerdì 28 ottobre, dopo che aveva raggiunto anche il cambio di 79,49. L’euro è scambiato a 111,20 yen, dopo il precedente 107,29. Il ministro nipponico alle Finanze Jun Azumi ha definito l’intervento necessario, perché uno yen forte non riflette l’effettiva situazione dell’economia giapponese e la valuta è cresciuta solo per fenomeni speculativi. Uno yen forte rende le merci giapponesi più costose all’estero e colpisce un’economia fondata sulle forti esportazioni. Azumi ha annunciato ulteriori interventi “contro i fenomeni speculativi” fino a raggiungere un cambio congruo.
Lo yen è tuttora considerato una valuta “di rifugio” e molti investitori hanno comprato yen vista l’attuale volatilità dei mercati azionari, conseguenza della crisi europea per il debito estero e il rallentamento dell’economia negli Stati Uniti. La Banca di Giappone (Boj) è già dovuta intervenire negli scorsi marzo e agosto vendendo yen (per circa 4.500 miliardi solo ad agosto) per frenare la crescita della moneta, ma questi interventi hanno avuto effetti soltanto temporanei e la valuta ha ripreso presto a crescere. Per questo analisti ritengono che pure questa volta gli effetti saranno solo temporanei. Gli esperti osservano anche che la corsa dello yen dimostra come sia tuttora scarsa la fiducia verso la zona euro, nonostante il programma di misure adottato il 27 ottobre.
Nonostante lo yen forte, l’economia giapponese è in difficoltà, dopo il grave terremoto e tsunami dell’11 marzo. Tokyo cerca di stimolare l’economia con continui finanziamenti e ha annunciato interventi nel 2011 per la ricostruzione post-tsunami per 92mila miliardi di yen. Ma ha un debito pubblico di 924mila miliardi di yen, pari a 11.300 miliardi di dollari.
Oggi lo yen è scambiato a Tokyo a 79,18 per un dollaro, rispetto al 75,82 di New York alla chiusura della borsa venerdì 28 ottobre, dopo che aveva raggiunto anche il cambio di 79,49. L’euro è scambiato a 111,20 yen, dopo il precedente 107,29. Il ministro nipponico alle Finanze Jun Azumi ha definito l’intervento necessario, perché uno yen forte non riflette l’effettiva situazione dell’economia giapponese e la valuta è cresciuta solo per fenomeni speculativi. Uno yen forte rende le merci giapponesi più costose all’estero e colpisce un’economia fondata sulle forti esportazioni. Azumi ha annunciato ulteriori interventi “contro i fenomeni speculativi” fino a raggiungere un cambio congruo.
Lo yen è tuttora considerato una valuta “di rifugio” e molti investitori hanno comprato yen vista l’attuale volatilità dei mercati azionari, conseguenza della crisi europea per il debito estero e il rallentamento dell’economia negli Stati Uniti. La Banca di Giappone (Boj) è già dovuta intervenire negli scorsi marzo e agosto vendendo yen (per circa 4.500 miliardi solo ad agosto) per frenare la crescita della moneta, ma questi interventi hanno avuto effetti soltanto temporanei e la valuta ha ripreso presto a crescere. Per questo analisti ritengono che pure questa volta gli effetti saranno solo temporanei. Gli esperti osservano anche che la corsa dello yen dimostra come sia tuttora scarsa la fiducia verso la zona euro, nonostante il programma di misure adottato il 27 ottobre.
Nonostante lo yen forte, l’economia giapponese è in difficoltà, dopo il grave terremoto e tsunami dell’11 marzo. Tokyo cerca di stimolare l’economia con continui finanziamenti e ha annunciato interventi nel 2011 per la ricostruzione post-tsunami per 92mila miliardi di yen. Ma ha un debito pubblico di 924mila miliardi di yen, pari a 11.300 miliardi di dollari.
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