07/04/2025, 08.53
ASIA CENTRALE
Invia ad un amico

La 'via europea' e quella cinese in Asia Centrale

di Vladimir Rozanskij

Dopo tanti tentennamenti e incontri a livello di singoli Paesi, ora a samarcanda l'Unione europea ha dichiarato apertamente la sua intenzione di “innalzare le relazioni fino al partenariato strategico” con tutta la regione nel suo complesso. Ma i leader locali, che puntano a "diversificare" la loro politica estera, aspettano di vedere quante risorse Bruxelles metterà davvero sul tavolo.

Samarcanda (AsiaNews) - Si è tenuto il 3-4 aprile a Samarcanda, una delle più importanti città storiche dell’Uzbekistan, il primo summit “Asia Centrale – Unione Europea”, per discutere di grandi progetti di collaborazione e investimenti nel commercio e nelle infrastrutture, in una regione diventata ormai cruciale per i futuri equilibri delle relazioni politiche ed economiche a livello mondiale. Dopo tanti tentennamenti e incontri a vari livelli, soprattutto nelle varianti del formato “5+1” (i cinque Paesi del Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan con singoli Paesi come Germania, Usa, Cina e altri), ora la Ue dichiara apertamente la sua intenzione di “innalzare le relazioni fino al partenariato strategico” con tutta la regione nel suo complesso, come viene dichiarato nel documento ufficiale.

Gli ambiti più critici e urgenti su cui intervenire riguardano le risorse idriche, le terre rare e le tecnologie digitali, tutti settori in cui i centrasiatici necessitano di grandi risorse per evitare di rimanere ai margini della comunità internazionale, e riuscire a coinvolgere veramente le popolazioni locali. I 27 Paesi europei intendono quindi rendere operativo il progetto di una nuova "via europea”, quella del Global Gateway di cui si parla ormai da qualche anno, che potrebbe rappresentare un efficace concorrente della Belt&Road cinese nell’attivazione del “Corridoio Transcaspico” o Corridoio “di mezzo” per i trasporti e i collegamenti tra la Cina, l’intera Asia, l’Europa e l’Occidente, in qualche modo la “via del futuro” internazionale, tagliando fuori la Russia belligerante.

Al summit sono stati discussi i possibili ampliamenti dell’itinerario, evidenziando l’importanza per gli europei di rafforzare le proprie posizioni eurasiatiche di fronte all’avanzata russa in Ucraina, quindi sul territorio europeo, e non lasciare l’Asia centrale al destino di periferia cinese. Il ruolo della Ue nella regione non è comunque ancora ben definito, come commentano diversi analisti. Timur Umarov, ricercatore del centro Carnegie di Berlino, ritiene che “i centrasiatici desiderano una maggiore presenza della Ue, ma i leader di questi Stati sono piuttosto scettici al riguardo”, finché gli europei “non metteranno abbastanza soldi sul tavolo”, per riuscire veramente a competere con Pechino e Mosca.

I governi dell’Asia centrale mantengono sempre buoni rapporti con l’antico padrone moscovita, ma in questi anni di drammatici cambiamenti stanno cercando di diversificare sempre più i propri piani di politica estera, considerando le ricchezze delle risorse naturali ancora in gran parte da sfruttare. Si sono quindi moltiplicati gli incontri diplomatici anche con Bruxelles e i vari Paesi europei, su tutti Francia e Germania, ma rivestono un ruolo sempre più attivo in questi rapporti anche la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e gli altri Paesi del Medio Oriente. Su tutti, ovviamente, si muove la Cina, come il principale partner commerciale e investitore nella regione di mezzo.

Lo scorso anno lo stesso presidente Xi Jinping ha tenuto un summit con i leader dell’Asia centrale, e i rapporti commerciali con Pechino aumentano sensibilmente di anno in anno, sfiorando nel 2024 i 100 miliardi di dollari. L’Unione europea non è comunque rimasta a guardare, firmando protocolli d’intesa e promettendo a propria volta decine di miliardi di investimenti, considerando anche le necessità degli europei di trovare nuove fonti di energia per sostituire il blocco delle importazioni dalla Russia. Il Global Gateway si presenta come un progetto molto ambizioso, ma finora è rimasto sostanzialmente sulla carta, come osservano molti esperti, e il summit di Samarcanda potrebbe costituire il nuovo punto di partenza.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Economia: Europa e Asia Centrale si incontrano a Biškek
09/11/2021 08:58
La Ue corteggia gli Stati centrasiatici
21/11/2022 08:53
Più rapporti fra Mosca e i Paesi dell’Asia centrale, per escludere gli Usa
19/10/2020 08:18
Ucraina, commercio e diritti umani: nulla di fatto al summit Ue-Pechino
02/04/2022 10:00
‘La Ue deve stipulare un accordo sugli investimenti con Taipei’
13/07/2021 12:48


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”