26/06/2024, 11.56
SRI LANKA - INDIA
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L'India cerca di accaparrarsi il cobalto in acque contese con lo Sri Lanka

di Arundathie Abeysinghe

Delhi ha fatto richiesta per esplorare un giacimento, nei pressi del monte sottomarino Afanasy Nikitin, che potrebbe ricadere sotto la sovranità di Colombo. Secondo gli esperti, però, la volontà indiana è prima di tutto quella di scoraggiare un'ulteriore presenza cinese nella regione.

Colombo (AsiaNews) - L’India sta tentando di assicurarsi i diritti di esplorazione di un giacimento marino di cobalto che potrebbe ricadere sotto la giurisdizione dello Sri Lanka.

Delhi è mossa dalla competizione con Pechino, ma anche Colombo sta progettando di estrarre minerali fondamentali per le tecnologie moderne, comprese quelle necessarie alla transizione energetica. Il cobalto, in particolare, è utilizzato nelle batterie dei computer portatili, negli smartphone e nei veicoli elettrici, ma anche nei motori a reazione e nelle turbine a gas.

A gennaio, l'India, preoccupata per la presenza cinese nella regione, aveva contattato l'Autorità internazionale per i fondali marini (ISA), ente con sede a Kingston, Giamaica, per ottenere l'approvazione di esplorare il monte sottomarino Afanasy Nikitin, ricco di cobalto, situato nell'Oceano Indiano centrale, a est delle Maldive, a circa 1.350 chilometri dalla costa indiana. L’ISA è un organismo mondiale autonomo istituito ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

Solitamente, la sovranità di un Paese si estende fino a 200 miglia nautiche (370 chilometri) dalla sua riva, un’area che viene chiamata Zona economica esclusiva (ZEE) e che solo quella nazione può sfruttare per scopi economici, anche se le navi di altri Paesi possono circolare senza ostacoli. 

Nel 2009, lo Sri Lanka aveva cercato di espandere il proprio controllo oltre le 200 miglia nautiche, facendo richiesta alla Commissione sui limiti della piattaforma continentale (CLCS), che però non ha ancora dato una risposta alla richiesta dello Sri Lanka. Se accettata, però, l'Afanasy Nikitin rientrerebbe nei confini srilankesi. Il monte sottomarino è costituito da 150 blocchi distribuiti su 3mila chilometri quadrati. 

In passato il CLCS ha accettato diverse richieste di ampliamento dei confini della piattaforma continentale, come nel caso di Australia, Norvegia e Pakistan che hanno diritti su territori marittimi oltre le 200 miglia nautiche dalle loro coste.

Navin Seneviratne e Mahesh Algama, esperti di diritto marittimo, hanno spiegato ad AsiaNews che “la mossa dell'India non è finalizzata all'esplorazione immediata, ma corrisponde al desiderio di stabilire un punto d'appoggio nella regione per scoraggiare qualsiasi presenza cinese. Attualmente, Cina, Germania e Corea del Sud hanno contratti per l'esplorazione in acque profonde in diverse parti dell'Oceano Indiano”.

Inoltre, hanno continuato, “le iniziative minerarie marittime dell'India sono in una fase nascente, anche se, negli ultimi anni, il Paese ha dimostrato una certa ambizione. Nel 2021, l'India aveva lanciato una missione nell'oceano profondo stanziando 500 milioni di dollari per un periodo di cinque anni. Nella sua richiesta, l'India aveva espresso l'intenzione di effettuare studi dettagliati di geofisica, geologia, oceanografia, biologia e ambiente nei prossimi 15 anni. Nel 2023, nell’ambito della stessa iniziativa, il governo indiano ha sviluppare un sommergibile per l’esplorazione mineraria in acque profonde, che sarà utilizzato per esplorare e raccogliere noduli polimetallici (v. foto), noti come noduli di manganese, formazioni rocciose contenenti minerali importanti, come il cobalto”.

Secondo i dati diffusi dall'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, ad oggi la Cina controlla il 70% del cobalto mondiale e il 60% del litio e del manganese, inclusi altri minerali critici. L’India ha fissato al 2070 la scadenza per arrivare a zero emissioni. L’accesso ai minerali serve soprattutto ad alimentare l’industria di energia pulita. 

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