L'Egitto si ferma per il primo dibattito elettorale televisivo nella storia del Paese
Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - Milioni di egiziani hanno affollato ieri sera locali, cinema e piazze per seguire il primo dibattito televisivo della storia dell'Egitto, fra i due principali candidati alla presidenza: Amr Moussa e Moneim Aboul Fotouh (video). Il primo è stato segretario della Lega araba fino al maggio 2011, ha servito come ministro degli Esteri durante il regime di Mubarak ed è sostenuto dai movimenti laici e democratici protagonisti della rivoluzione dei Gelsomini. Il secondo è un ex membro di spicco dei Fratelli musulmani, attuale presidente dell'Unione dei medici arabi e raccoglie i voti dei gruppi democratici vicini all'islamismo e parte dei Fratelli musulmani in contrasto con le idee di Giustizia e libertà, partito ufficiale del movimento islamico. Fra le principali tematiche del confronto: l'ascesa dei partiti islamisti vista con preoccupazione dalle minoranze religiose e dai musulmani moderati e i rapporti con i Israele, messi in discussione lo scorso 26 aprile con lo stop delle forniture di gas.
La popolazione ha accolto l'evento come un fatto storico, dopo oltre 30 anni di egemonia del National Democratic Party di Hosni Mubarak. I media egiziani e arabi hanno paragonato il clima a quello di una partita di calcio con tifoserie e cori a favore del candidato preferito. Ahmed Talaat, 36 anni, afferma che "questa è la prima volta nella storia dell'Egitto e dei Paesi arabi che la popolazione può votare il proprio presidente. Ciò dimostra che la nostra società sta davvero cambiando e che la Rivoluzione dei gelsomini inizia a portare i primi frutti".
Il dibattito è stato trasmesso da due canali privati egiziani ed è durato quattro ore. Per enfatizzare l'importanza dell'evento, gli autori del programma hanno mandato in onda immagini del confronto fra Nixon e Kennedy alla vigilia delle presidenziali degli Stati Uniti del 1960.
Come previsto da molti analisti, i due rivali si sono scambiati reciproche accuse sul loro passato. Moussa ha sottolineato la pericolosità di avere un presidente che cresciuto nelle file dell'islam radicale e che ha giurato di difendere gli ideali dei Fratelli musulmani. Preoccupato per la svolta islamista del Paese dopo le elezioni parlamentari, egli ha chiesto al suo rivale "se ha intenzione di servire gli interessi di tutti gli egiziani o quelli degli islamisti" che hanno già minacciato di ridurre i diritti delle donne e limitare la libertà di espressione e costume. Storico attivista anti-regime fin dai tempi del generale Sadat, Fotouh ha invece fatto notare i legami dell'ex segretario della Lega araba con il regime di Mubarak, accusando Amr Moussa di non aver mai criticato in pubblico il rais, preferendo il silenzio. Unico punto di accordo fra i due, la modifica degli accordi con Israele del 1979, giudicati da entrambi "morti e sepolti".
In attesa delle elezioni confermate dal 23 al 24 maggio, i media egiziani hanno annunciato nuovi confronti fra i 13 candidati alle presidenziali. Al prossimo dibattito potrebbero partecipare Mohamed Morsi, candidato ufficiale di Giustizia e Libertà, primo partito d'Egitto, e Ahmed Shafiq ultimo Premier del governo Mubarak, che occupa la terza posizione nella lista dei possibili vincitori delle elezioni.