L'icona di Giovanni Paolo II arriva a Kazan, ma il dialogo coi cattolici rimane difficile
Domani il patriarca Alessio II consegnerà l'immagine sacra proprio in occasione della festa della Madre di Dio. Arciprete Chaplin: "Non è un 'ritorno', l'immagine ha un grande valore simbolico, ma è solo una copia".
Mosca (AsiaNews) Alessio II, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, consegnerà domani a Kazan la storica icona della Madre di Dio, donata l'anno scorso alla Chiesa ortodossa russa da Giovanni Paolo II. Lo ha reso noto ad AsiaNews l'arciprete Vsevolod Chaplin, vice responsabile del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Chaplin però specifica che non si può parlare di "ritorno", perché "il patriarca porterà semplicemente a Kazan una copia dell'icona originale, di cui comunque è indiscusso il grande valore simbolico".
Alessio II è arrivato oggi nella capitale del Tatarstan, regione della Federazione russa lungo il corso centrale del Volga, per partecipare ai festeggiamenti del 450esimo anniversario della fondazione dell'eparchia di Kazan. Domani, nella cattedrale del monastero dell'Annunciazione, celebrerà una funzione solenne per la festa "dell'apparizione dell'icona della Madre di Dio", che ricorre proprio il 21 luglio. L'icona verrà porta in processione dal Cremlino (la fortezza della città) fino al monastero. Per l'immagine è già pronta una speciale bacheca con un vetro anti-proiettile, ma non è ancora chiaro dove verrà conservata di preciso. Alexander Pavlov, ufficio stampa dell'episcopato di Kazan, ha spiegato che "l'icona deve essere accessibile ai fedeli, ma la cattedrale dell'Annunciazione [a causa di restauri ndr] sarà aperta al pubblico solo a Pasqua e Natale". Chaplin ha precisato ad AsiaNews che "fino alla fine del restauro della chiesa essa sarà tenuta in un altro luogo ancora non precisato". La stampa locale afferma che per alcuni giorni l'icona rimarrà esposta nella cattedrale dell'Annunciazione - dove in origine era custodita l'immagine - per poi sostare temporaneamente nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo".
Le autorità di Kazan chiedevano da tempo il ritorno dell'immagine miracolosa in città. Il patriarca Alessio II riteneva però il gesto "prematuro", dato che a Kazan non c'erano le condizioni per custodire in modo degno l'icona. Durante il periodo sovietico il monastero dell'Annunciazione venne adibito a fabbrica di tabacco e la cattedrale era sede di un'università. "Ora - come spiega Chaplin l'amministrazione di Kazan ha adempito alle sue promesse". Di recente il sindaco, Kamil Ischakov, ha ordinato di assegnare alla fabbrica in questione un altro appezzamento di terra, mentre nella cattedrale sono già iniziati i restauri.
Alle celebrazioni parteciperanno anche i rappresentanti delle altre confessioni religiose. "Di sicuro ha detto Chaplin - ci saranno esponenti della comunità musulmana, con i quali abbiamo buoni rapporti di convivenza; non so dire se saranno presenti anche rappresentanti cattolici".
A quasi un anno dal ritorno della sacra immagine in Russia (papa Giovanni Paolo II l'ha donata alla Chiesa ortodossa russa il 28 agosto sorso) e alla luce degli ultimi sforzi della Chiesa cattolica per l'unità con Mosca, l'arciprete Chaplin "non pensa che la devozione comune alla Madonna possa aiutare a migliorare i rapporti tra le due Chiese". "La condizione preliminare necessaria ribadisce è che il Vaticano ponga fine al suo proselitismo in Russia, solo questo può aprire le porte a un vero avvicinamento". L'arciprete riconosce comunque dei passi avanti nelle relazioni e dichiara: "Siamo in dialogo costante per mettere fine alla competizione sulle zone di influenza e dare il via alla cooperazione, ma gli sforzi devono essere bilaterali".
Sulla storia dell'icona di Kazan e sul dono di Giovanni Paolo II v. La Madonna di Kazan, oggetto di storia e di fede del popolo russo (Scheda).