Kuansing, violenze dopo il voto: chiesa bruciata, danni alla sede della Commissione elettorale
di Mathias Hariyadi
Il ballottaggio per la carica di sindaco ha scatenato una rivolta di piazza. Migliaia di persone hanno assaltato un luogo di culto cristiano. Oggi migliaia di agenti in assetto antisommossa hanno ristabilito la calma, ma resta la tensione. Sacerdote cattolico: attacchi causati dalle elezioni, non di natura confessionale.
Jakarta (AsiaNews) – Una chiesa cristiana data alle fiamme e un ufficio della Commissione elettorale danneggiato in modo serio. È il risultato di una rivolta di piazza avvenuta ieri nel distretto di Kuantan Singingi – alias Kuansing – nell’isola di Sumatra, divampata in seguito ai risultati delle locali elezioni amministrative. La lotta politica fra le principali fazioni in lotta al ballottaggio, si è trasformata in uno scontro aperto all’annuncio del vincitore alla carica di sindaco. Anche oggi la tensione resta elevata; le autorità hanno dispiegato un nutrito gruppo di forze dell’ordine per prevenire ulteriori violenze.
Ieri pomeriggio una folla inferocita, composta da migliaia di persone, ha assaltato e dato alle fiamme una chiesa cristiana – al momento non si sa se cattolica o protestante – e la sede della Commissione elettorale del distretto di Kuansing, provincia di Riau, nell’isola di Sumatra, a ovest dell’arcipelago indonesiano. A scatenare la guerriglia urbana, la notizia che il principale favorito ala guida della municipalità era stato battuto al ballottaggio.
La tensione nell’area resta elevata e solo il dispiegamento, oggi, di migliaia di agenti in tenuta antisommossa impedisce nuovi scontri. Centinaia di abitanti sono impauriti e non intendono rientrare nelle loro abitazioni. Restiawan, capo della polizia di Kuansing, esclude che il rogo della chiesa sia dovuto a questioni di natura confessionale. “La sconfitta del loro capo – afferma il funzionario – ha creato il malcontento fra i gruppi di sostenitori”.
Al ballottaggio per la carica di leader del distretto sono giunte due coppie: la prima formata dall’attuale capo del distretto di Kuansing, Sukarmis, e dal suo secondo Zulkifli. I loro sfidanti sono l’attuale vice di Sukarmis, Mursini, e un parlamentare locale di nome Gumpita.
P. Leo Mali, capo della Commissione nazionale di Giustizia e pace dell’arcidiocesi di Kupang, nella provincia di East Nusa Tenggara, condanna “con forza l’anarchia che ha causato la distruzione della chiesa a Kuansing” e accusa lo Stato di non saper applicare la legge per punire i colpevoli. Un abitante della zona interessata dalle violenze, in condizioni di anonimato, aggiunge che “80 famiglie che vivono vicino alla chiesa bruciata non hanno il coraggio di tornare nelle loro case”.
Interpellato da AsiaNews p. Anton Konseng Pr spiega che al momento non si sa se la chiesa appartiene a una comunità cattolica o protestante, perché “il luogo è in una località remota, sono necessarie ore di viaggio per raggiungerla”. Egli aggiunge che le violenze “non hanno nulla a che fare con l’armonia confessionale nella reggenza, ma è stata scatenata dal malcontento per i risultati delle elezioni”.
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