Kuala Lumpur non cancella la legge liberticida
Il governo della Malaysia ha annuncia che non abolirà la contestata norma per le minacce alla sicurezza, nata per contrastare il terrorismo ma utilizzata per reprimere ogni forma di dissenso. La delusione dei parlamentari Asean per i diritti umani: "Si fermi l'utilizzo di provvedimenti che limitano libertà fondamentali".
Kuala Lumpur (AsiaNews) - Delusione in Malaysia ma anche espressa da diverse parti politiche nei Paesi membri della stessa Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (Asean) per la decisione del governo di Kuala Lumpur di non cancellare la Legge per le minacce alla sicurezza-Azioni speciali (Sosma). La comunicazione nei giorni scorsi da parte del vice-ministro incaricato del Dipartimento per le Leggi e le riforme costituzionali ha riaperto il dibattito su una norma pensata per contrastare il terrorismo e che consente la detenzione senza processo.
Sottolineando come il governo malaysiano si sia da tempo dichiarato a favore delle riforme, molti hanno chiesto che la legislazione attuale venga emendata secondo standard internazionali per garantire i diritti umani fondamentali e prevenire ogni uso improprio nei confronti gruppi e individui critici verso le autorità o leggi considerate obsolete o arbitrarie. Atti che rappresentano una minaccia costante a tutela delle autorità e delle presunte sensibilità primarie della popolazione.
In agosto, l’attivista Arun Dorasamy è stato arrestato dalla polizia e indagato in base all’articolo 504 del Codice penale e l’articolo 233 della Legge sulla Commissione malaysiana per la comunicazione e la multimedialità, connessa con l’abuso di internet. Il reato di cui si sarebbe macchiato Dorasamy è di avere criticato il primo ministro per avere presieduto alla conversione all’islam di un uomo di religione indù.
“Sfortunatamente, questo è solo uno tra i molti sviluppi recenti che hanno sollevato la nostra preoccupazione - ha dichiarato Mercy Chriesty Barends, parlamentare indonesiana presidente dei Parlamentari Asean per i diritti umani -. Ribadiamo la richiesta già avanzata quest’anno al governo malaysiano di mostrare l’impegno senza tentennamenti per i diritti umani, di fermare l’utilizzo di provvedimenti draconiani che limitano i diritti fondamentali e di cancellare leggi repressive che sono utilizzate per criminalizzare i critici del governo”.
Un’altra legge che in modo crescente viene criticata per un utilizzo arbitrario e repressivo è quella sulle Pubblicazioni a mezzo stampa (Printing Presses Publication Act), utilizzata per censurare libri e mass media, sequestrare volumi dalle librerie e cancellare permessi di pubblicazione o vendita di testi considerati sconvenienti senza però fornire alcuna motivazione. Gli ultimi sequestri di libri ad agosto hanno seguito di tre mesi la perquisizione di 16 negozi che vendevano orologi Swatch con un arcobaleno. Il sequestro, avvenuto a maggio di 172 orologi, non è stato spiegato al pubblico ma per osservatori locali avrebbe avuto come motivazione la presunta promozione della comunità Lgbt, reato indicato e sanzionato dalla stessa legge.
Una ulteriore prova, per gli osservatori, di come il governo guidato da Anwar Ibrahim - che pure per le vicende giudiziarie e la detenzione che ne hanno segnato la carriera politica sembrava avviato a fornire maggiori garanzie di libertà e diritti - sembra incapace di procedere con le riforme, forse per non fornire ulteriori pretesti alle pressioni dei musulmani conservatori.
17/01/2017 12:54
04/07/2014