25/09/2013, 00.00
MALAYSIA
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Kuala Lumpur come Pechino: in carcere senza passare dal giudice

Il governo chiede al Parlamento di emendare il Codice di diritto penale per introdurre una Commissione, composta da 3 membri, che potranno convalidare fino a due anni di detenzione (rinnovabili all'infinito) senza processo per chiunque. L'opposizione promette battaglia.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Il governo della Malaysia ha proposto al Parlamento di emendare il Codice di diritto penale per consentire alle autorità di arrestare e detenere all'infinito un qualunque sospettato senza convalida del giudice. La norma assomiglia a quella già in vigore in Cina, dove la pubblica sicurezza ha la facoltà di trattenere fino a 3 anni chiunque e per qualunque motivo.

L'esecutivo di Kuala Lumpur ha giustificato la richiesta con la "necessità di frenare i crimini violenti", che negli ultimi mesi sono aumentati in maniera considerevole. È di poche settimane fa la notizia della morte di uno dei banchieri più importanti del Paese, ucciso in strada da ignoti.

Tuttavia, l'opposizione politica si prepara a dare battaglia. Secondo Teo Nie Ching, la nuova proposta "è di fatto una violazione dei diritti umani che ci riporta al passato. Sembra che sia tornata la dittatura dell'Isa [Internal Security Act, legge usata per arrestare dissidenti e attivisti varata subito dopo l'indipendenza del Paese, nel 1957]

La proposta del governo prevede la creazione di una Commissione per la prevenzione del crimine, composta da tre membri e guidata da un giudice, con il potere di emettere ordini di detenzione fino a un massimo di due anni. I due anni, però, potranno essere rinnovati "all'infinito". Secondo il testo, la decisione "spetta alla Commissione sulla base dell'interesse per l'ordine pubblico, la sicurezza e la prevenzione".

 

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