Kirkuk: giovani cristiani e musulmani per promuovere pace e dialogo interreligioso
Kirkuk (AsiaNews) - Nella cattedrale caldea di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, l'arcivescovo mons. Louis Sako ha incontrato circa 35 ragazzi e ragazze, musulmani e cristiani, sul tema "della non violenza e della convivenza pacifica" fra i fedeli delle due grandi religioni monoteiste. L'evento si è tenuto nel tardo pomeriggio del 3 marzo scorso: per la terza volta i giovani hanno animato discussioni e confronti, volti a rafforzare speranze e aspettative di armonia interconfessionale nella città.
La società Amal, impegnata nel civile, e l'arcivescovado caldeo hanno organizzato il work-shop dello scorso fine settimana (nella foto). In apertura dell'incontro, mons. Louis Sako ha salutato i presenti e ha parlato dell'importanza della cultura della non-violenza, del rispetto reciproco tra persone di fedi diverse; essa, ha aggiunto il prelato, presuppone una "conoscenza diretta delle fonti, mentre spesso ci si affida a storie non verificate e dicerie". "Dobbiamo convincerci che il nostro destino è uno - ha chiarito l'arcivescovo - e aprirci al dialogo, responsabilizzarci gli uni verso gli altri".
Al termine dell'incontro, i partecipanti hanno visitato la cattedrale caldea e mons. Sako ha spiegato loro "come i cristiani pregano Dio e i simboli della liturgia". Fra i promotori dell'iniziativa vi sono anche un sacerdote dell'arcidiocesi, la signora Surud dell'associazione Amal, i quali hanno approfondito il concetto "della non-violenza".
Nel corso della serata, al gruppo si è aggiunto anche l'imam della grande moschea di Kirkuk, lo sceicco Ahmad Al-Hamad Al-Amin, che ha sottolineato il concetto di "non-violenza nell'islam". Al termine, tutti i presenti hanno visitato la moschea e ascoltato le spiegazioni nel frattempo fornite dalla guida religiosa musulmana.
"Questi work-shop - afferma mons. Sako ad AsiaNews al termine della giornata - sono molto utili perché creano rapporti nel lungo periodo fra i giovani. Essi sono il futuro e la speranza del Paese, perciò bisogna fornire loro una cultura corretta, solida e concreta per realizzare l'ideale di co-esistenza pacifica e rispetto del pluralismo".