Kim Jong-il teme un colpo di Stato, e leva potere ai militari
Seoul (AsiaNews) – La decennale politica “pro-esercito” della Corea del Nord sta per essere abolita dal regime, che intende potenziare con le risorse tolte alle forze armate il ministero della Sicurezza popolare. Secondo alcuni esperti, la decisione rientra nel balletto della successione al “Caro Leader” Kim Jong-il, che teme un colpo di Stato guidato dai generali.
La notizia viene da una fonte interna al governo di Pyongyang, anonima per motivi di sicurezza, contattata dal quotidiano sudcoreano Dong-a Ilbo. Secondo la fonte, “Kim ha ordinato ai militari di interrompere ogni operazione: queste dovranno essere vagliate dal suo Gabinetto personale. Il dittatore ha annunciato poi il suo desiderio di riformare l’intera leadership dell’esercito”.
Inoltre, il regime ha intenzione di ordinare la riduzione dei fondi destinati alle forze armate del 30%. Stesso taglio anche per gli effettivi in divisa, che saranno congedati con effetto immediato. La manovra dovrebbe essere annunciata entro la fine di marzo, ma la fonte sottolinea che “i comandi militari del Consiglio di sicurezza nazionale e del Dipartimento militare sono stati allontanati già dalla fine di gennaio”.
Aumenta invece il potere del ministero della Sicurezza popolare. I fondi tolti ai militari sarebbero già stati destinati al dicastero, una sorta di “polizia segreta”, che si vedrà assegnare inoltre il potere di condurre indagini a carico dei militari, fino ad ora protetti da ogni interferenza esterna.
Secondo la fonte, “queste decisioni mostrano quanto Kim Jong-il abbia paura del vuoto di potere che si verrà a creare alla sua morte. E’ convinto che la sua dinastia abbia il diritto di regnare sul Paese, e non vuole che i militari si facciano avanti nella lotta per il potere”.
24/08/2020 08:59