Kidapawan, la mano dell'esercito dietro l'assassinio di p. Fausto Tentorio
Manila (AsiaNews) - Le milizie paramalitari attive nell'Arakan Valley (North Cotabato, Mindanao) avrebbero dato l'ordine di uccidere p. Fausto Tentorio, il missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) morto il 17 ottobre 2011 in un agguato. Ad dichararlo è un membro della Bagani Special Force, truppa paramilitare utilizzata dall'esercito per combattere i guerriglieri maoisti del New People's Army (Npa).
P. Giovanni Re, superiore regionale del Pime, conferma la notizia, apparsa nei giorni scorsi sui giornali filippini, ma avverte che "le indagini sono ancora in corso e occorre valutare l'attendibilità dei testimoni". Al momento l'esercito nega qualsiasi coinvolgimento nell'uccisione del sacerdote.
Per la sua attività a favore dei tribali manobo minacciati dallo sfruttamento delle miniere, p. Tentorio era mal visto dall'esercito. Secondo i militari, egli avrebbe avuto legami con i membri dell'Npa, che più di una volta avevano elogiato il suo operato. Tuttavia, durante i suoi anni di missione p. Tentorio ha sempre denunciato i crimini dei maoisti che utilizzano il problema dei tribali per condurre la loro battaglia ideologica contro l'esercito e il governo di Manila. In dicembre la polizia ha arrestato i presunti killer del sacerdote Jimmi Ato e Robert Ato, ma a tutt'oggi i mandanti e le ragioni dell'omicidio sono sconosciute.
Soprannominato dalla popolazione "p. Pops", il missionario ha lavorato per oltre 32 anni nelle Filippine. Ai suoi funerali celebrati il 25 ottobre 2011 hanno partecipato migliaia di persone provenienti da diverse parti dell'isola di Mindanao. Molti di loro hanno viaggiato chilometri per dare l'ultimo saluto alla sua salma. P. Tentorio è il terzo sacerdote del Pime ucciso nelle Filippine, dopo p. Tullio Favali e p. Salvatore Carzedda, assassinati nel 1985 e nel 1992. (S.C.)