Khmer Rossi, si aprono gli uffici per "preparare" i processi
Saranno operativi tra fine gennaio e primi di febbraio; vi lavoreranno giudici internazionali e cambogiani.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) Cambogia e Nazioni Unite hanno annunciato ieri che il mese prossimo apriranno gli uffici per preparare i processi ai leader dei Khmer Rossi responsabili della morte di circa 1,7 milioni di persone.
Questo mese, intanto, verrà resa nota una lista di giudici e pubblici ministeri - cambogiani e internazionali - che condurranno i processi. Lo ha dichiarato Sean Visoth, che guiderà il gruppo cambogiano.
"Michelle Lee (funzionaria Onu, ora nel paese) tornerà in Cambogia e a gennaio il suo ufficio amministrativo sarà operativo in pieno" ha detto Visoth. La Lee conferma: "Speriamo di potere iniziare a lavorare alla fine di gennaio o i primi di febbraio". "Speriamo inoltre continua che la popolazione consideri questo un progresso verso il raggiungimento della giustizia da tempo attesa". Si stima che i tribunali costeranno 56 milioni di dollari Usa per 3 anni.
Nei cosiddetti "killing fields" dal 1975 al 1979, durante i 4 anni del sanguinoso regime di Pol Pot, è morto circa un terzo della popolazione cambogiana. Quasi ogni famiglia nel paese ha avuto una vittima. Nel 1979 il regime dei Khmer Rossi è caduto, grazie a un intervento militare del Vietnam.
Fino ad oggi nessuno dei leader dei Khmer Rossi è stato processato: Pol Pot è morto nel 1998 e molti dei suoi uomini più fidati vivono ancora in Cambogia in piena libertà. Analisti temono che molti di questi criminali possano morire prima della fine del processo.
Solo Ta Mok - ex capo della milizia, oggi 78enne - e Kaing Khek Ie- a guida della famigerata prigione di Tuol Sleng, da cui in pochi sono usciti vivi - sono in custodia cautelare in attesa del processo A marzo scorso i due sono stati accusati di crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità.