Khamenei: Dio chiederà conto agli iraniani se abbandonano il nucleare
Commemorando la rivoluzione islamica del 1979, la massima autorità di Teheran afferma la volontà del popolo iraniano di assumere un ruolo storico e difendere i suoi diritti, compreso quello all’energia atomica.
Teheran (AsiaNews) – Dio potrebbe chiamare il popolo iraniano a rispondere, se non manterrà l’impegno di difendere i suoi diritti, tra i quali quello allo sviluppo del progetto nucleare. Il monito è venuto dall’ayatollah Ali Khamenei, la Suprema guida.
In un discorso pronunciato a Tabriz nell’anniversario della rivoluzione islamica, la massima autorità di Teheran ha parlato dei successi realizzati nei 19 anni da quell’evento, affermando la volontà del popolo di affermare il proprio ruolo nel mondo ed ha criticato quanti, Stati Uniti in testa, si oppongono al progresso del Paese. “Contro il fuoco di fila delle propaganda e delle pressioni – ha detto - la nazione iraniana ha inequivocabilmente dichiarato che vuole proteggere i suoi diritti e adempierli, sapendo che Dio potrebbe considerarlo come un dovere, nel caso mancassero il compito”.
Le parole di Khamenei sono giunte a meno di un mese dal rapporto del capo dell’Agenzia dell’Onu per l’energia atomica (AIEA), Mohamed El Baradei, al quale, ieri, ha fatto espresso riferimento il portavoce del Ministero degli esteri, secondo il quale voci, come quelle sulle nuove centrifughe iraniane, sono messe in giro ad arte dagli Usa in tale prospettiva e per promuovere nuove sanzioni contro il suo Paese.
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