Kerala: gli attacchi della fauna selvatica e l'abbandono dei contadini
Dopo due persone uccise dagli elefanti in questi ultimi giorni l’arcieparchia di Changanassery ha diffuso una circolare in cui si sottolinea quanto "la vita quotidiana stia diventando difficile". A colpire le minoranze sono l'esclusione dalle riserve e le leggi in materia ambientale e forestale. Convocata una manifestazione per il 15 febbraio. L'arcieparca Thomas Tharayil: "Intervento dei governi favorisca il benessere pubblico".
Thiruvananthapuram (AsiaNews) - La difficile convivenza tra esseri umani e fauna selvatica sta rinfocolando le tensioni in Kerala, con le popolazioni tribali dedte all'agricoltura che lamentano uno stato di abbandono. Un decesso dovuto all'attacco di un elefante selvatico è stato registrato martedì nel distretto di Wayanad. Il deceduto è stato identificato come Manu, tribale di 45 anni. L'incidente, avvenuto presumibilmente lunedì sera, è stato segnalato dalla località Noolpuzha della città di Sulthan Bathery, nel distretto di Wayanad. Si tratta del secondo incidente di questo tipo registrato in Kerala in due giorni.
Lunedì sera, una donna è stata presumibilmente uccisa in un attacco di elefanti selvatici nel distretto di Idukki, nel Kerala sud-occidentale. Il 19 gennaio mattina, una coppia e un bambino, che viaggiavano su una moto sulla Thirunelli Temple Road, sono stati attaccati da un elefante selvatico che camminava sulla strada. Anche una famiglia di tre persone è sfuggita per poco a un incidente a Wayanad, dopo che un elefante selvaggio li ha inseguiti. Ciò dimostra quando negli ultimi mesi, gli attacchi di elefanti selvatici nello Stato siano aumentati, portando a nuove preoccupazioni.
"Per 74 anni i governi centrali e statali del Kerala hanno messo da parte la comunità cristiana. Escludendo soprattutto i fedeli Dalit dalle riserve, a danno degli agricoltori, che non sono solo cattolici". Lo denuncia una circolare la Chiesa siro-malabarese dell’arcieparchia di Changanassery: “La vita quotidiana sta diventando difficile a causa delle minacce causate dalle zone cuscinetto, dalle leggi sull’ambiente, dagli attacchi della fauna selvatica, dalle leggi forestali e dalle azioni legali del waqf (l'ente che gestisce le proprietà musulmane, ndr)”.
L’arcieparca di Changanassery, Thomas Tharayil, ha criticato apertamente le amministrazioni che si sono succedute, denunciando anni di negligenza. “Se l'obiettivo è il benessere pubblico, l'intervento dei governi centrali e statali è essenziale per renderlo possibile”, continua il documento che rileva l’inefficacia della Commissione del giudice Benjamin Koshy nominata per studiare l'arretratezza educativa, sociale ed economica delle minoranze cristiane in Kerala. Il rapporto presentato al governo il 17 maggio 2023 non è ancora stato reso pubblico.
Il 15 febbraio, sotto la guida dell'arcieparchia di Changanassery, si terrà una marcia di protesta contro le attuali condizioni, promossa dal Karshaka Raksha Nasrani Munnetra Kazhagam (Movimento per la protezione dei contadini Nasrani). Nella stessa circolare l’arcieparca Thomas Tharayil invita i fedeli della Chiesa a partecipare all’evento: ciò ha suscitato aspre critiche. P. Antony Vadakkekara, responsabile delle relazioni pubbliche della Chiesa siro malabarese, ha dichiarato ad AsiaNews: “L’arcivescovo Tharayil dell'eparchia di Changanassery nella circolare che ha emesso afferma che sia nel bilancio del Centro che in quello dello Stato, i contadini sono ignorati e non c'è un obiettivo chiaro stabilito da entrambi i governi, centrale e statale, per essi”.
Gli agricoltori, infatti, non sono solo cattolici - siro-malabaresi o latini - ma appartengono a tutte le religioni o anche a nessuna. E sono ad oggi privati dei loro diritti, soprattutto i coltivatori di riso e della gomma. “Serve la modifica della legge sulle foreste. Le leggi che riguardano la foresta e la fauna selvatica devono essere modificate per salvaguardare gli agricoltori e i terreni agricoli. - ha aggiunto Vadakkekara -. Mentre per quanto riguarda le istituzioni scolastiche, gli istituti di proprietà di privati dovrebbero avere la libertà legittima di gestire il programma educativo, senza interferenze”.
20/08/2020 14:36
12/07/2021 13:42