06/09/2010, 00.00
INDIA
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Kerala, licenziato senza pensione il professore “blasfemo” che ha avuto la mano mozzata

di Nirmala Carvalho
La sorella, suor Maria Stella, dice ad AsiaNews: “Siamo confortati dall’amore di Dio tramite Madre Teresa, e guardiamo al futuro con ottimismo. Mio fratello ha perdonato chi gli ha tagliato la mano e chi lo ha licenziato, andrà avanti nel dialogo fra musulmani e cristiani”.

Ernakulam (AsiaNews) – È stato licenziato senza pensione il professor T J Joseph, il docente accusato di blasfemia per un testo su Maometto a cui alcuni sconosciuti hanno tagliato la mano lo scorso 4 luglio. L’amministrazione del Newman College ha comunicato al professore il provvedimento, che non è stato direttamente collegato alle accuse di blasfemia mosse da estremisti musulmani del Popular Front of India al docente.

Secondo l’annuncio ufficiale, il licenziamento ha effetto dal 1° settembre ed è derivato “dall’aver offeso i sentimenti religiosi degli studenti”. Nessuna protesta da parte delle istituzioni cristiane del Paese, nonostante 3 giorni fa si siano riunite per condannare la proposta di un pastore evangelico americano, che voleva celebrare l’11/9 bruciando il Corano. Informato della decisione, il professore ha dichiarato: “Si tratta di un altro colpo a me e alla mia famiglia, inaspettato. Comunque non ho ancora pensato ad azioni legali contro il college”.

La sorella del docente, suor Maria Stella, racconta ad AsiaNews: “La lettera ci è stata mandata con un messaggero. Sono stata io ad aprirla, perché mio fratello è ancora in gravi condizioni. Mi ha chiesto due volte di rileggergliela, non poteva credere all’ultimo paragrafo in cui si sottolinea che con il licenziamento perde anche benefici e pensione. Non si sarebbe mai aspettato un provvedimento così duro”.

La religiosa spiega infatti che, nel sistema educativo dello Stato, “esistono 7 tipi diversi di punizioni disciplinari. Contro mio fratello hanno scelto il più duro; niente pensione, niente benefici, niente di niente. Come se non avesse mai lavorato. È molto addolorato, anche perché ha passato una vita intera nel campo dell’insegnamento, almeno 25 anni. Comunque, dopo aver pregato insieme, ha detto che come Giobbe, Dio dà e Dio toglie. Ma il Suo nome deve essere sempre glorificato”.

“Noi – aggiunge – perdoniamo il college, così come abbiamo perdonato chi gli ha tagliato la mano. Inoltre, ha avuto molto sostegno dalla società civile e dai suoi stessi colleghi: questo licenziamento ha scatenato più solidarietà del taglio della mano. Oggi è la festa della Beata Teresa di Calcutta, e il Giorno degli insegnanti dell’India: mio fratello mi ha ricordato come anche la grande Beata sia stata un’insegnante, che ha servito i poveri con amore dandogli dignità. La Madre è una fonte di immensa consolazione e speranza per il professor Joseph”.

Ad alcuni visitatori, il docente ha detto di guardare alla situazione con ottimismo: “È sicuramente madre Teresa a dargli coraggio, l’amore di Dio nel suo cuore e nelle nostre vite. C’è una missione dietro questi incidenti, il taglio della mano e il licenziamento. Siamo stati sostenuti e nutriti dall’amore di Dio tramite madre Teresa. Mio fratello si sente chiamato a essere strumento di comprensione, pace e tolleranza nel dialogo fra cristiani e musulmani. In Kerala e nel mondo”.

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