Kathmandu: nessuno spazio per seppellire i morti cristiani e musulmani
Kathmandu (AsiaNews) – Cristiani, musulmani e Baha'i non hanno più spazio per seppellire i loro morti. L’urbanizzazione selvaggia ha portato il governo a concedere agli indù i terreni destinati in origine ad ospitare i cimiteri per le minoranze. I cristiani come i musulmani non cremano i loro cadaveri, come invece avviene per gli indù.
P. George Karapurackal, parroco della cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu, afferma: “Questa è una situazione comune a tutte le minoranze religiose. Per risolvere questa situazione noi cattolici abbiamo iniziato a cremare i morti, mettendo una lapide commemorativa sulle pareti delle chiese”.
In Nepal vivono circa 23 milioni di persone e i cristiani sono circa 500mila (2,4% della popolazione), i cattolici sono invece 7mila. La maggior parte di loro vive nella capitale, dove sorgono circa 300 chiese tra cattoliche e protestanti, ognuna con il suo cimitero.
Phanindra Bhusal del Consiglio nazionale delle chiese nepalesi dice che avere uno spazio per un camposanto è un problema soprattutto per quelle comunità che non hanno soldi a sufficienza per comprare uno terreno fuori città. L’urbanizzazione concessa dal governo crea tensioni tra la popolazione di religioni diverse da quella indù.
“Il governo deve prendere iniziativa per preservare i diritti culturali di questi gruppi religiosi”, afferma Taj Mohammad Miya, musulmano e responsabile dello United Muslim National Struggle Comittee (Umnsc). “Esaurito lo spazio nel nostro cimitero – racconta Miya – siamo stati costretti a riaprire le vecchie tombe e riporre lì i nuovi cadaveri”.
I musulmani nepalesi sono circa il 3,2% e rappresentano la quarta minoranza religiosa dopo i buddisti (8,2%). Il loro unico cimitero si trova a Swoyambhunath nella valle di Kathmandu. Esso è stato realizzato quando la capitale era ancora una piccola cittadina e i musulmani erano ancora una minoranza trascurabile.
I fedeli della religione di origine iraniana Baha’i sono invece poche migliaia. Dal 1977 il loro cimitero è situato nel distretto di Lalitpur nell’area meridionale della capitale e di recente gli abitanti di religione indù che hanno occupato la zona impediscono loro l’utilizzo del loro spazio dedicato ai defunti.
“Il fatto di non avere nessun luogo dove seppellire i nostri morti ci disturba – afferma Larry Robertson – responsabile dell’Assemblea nazionale dei Baha’i nepalesi - la zona ha subito negli ultimi anni un forte e incontrollato sviluppo urbanistico e ora i residenti non vogliono farci utilizzare il nostro cimitero”. Secondo Robertson il governo dovrebbe riconoscere in modo legale uno spazio dedicato alla sepoltura dei morti della comunità, per evitare tensione tra la comunità Bahá’í e gli indù.