Kashmir: sciopero generale dei separatisti musulmani per boicottare le elezioni
A Srinagar molti negozi, scuole e uffici sono chiusi. I principali leader separatisti sono agli arresti domiciliari. La polizia aumenta il dispiego di forze per la sicurezza. Le urne aprono domani: dei 1483 seggi, 665 sono a rischio.
Srinagar (AsiaNews/Agenzie) - Uno sciopero di 50 ore per boicottare le elezioni. Lo hanno indetto gruppi di separatisti islamici dello Jammu e Kashmir in vista della tornata elettorale che domani interesserà la provincia di Srinagar, capitale dello Stato.
Syed Ali Geelani, leader dei separatisti kashmiri, afferma che “questo è l’unico modo per manifestare la nostra protesta pacifica contro le elezioni”. I sostenitori dell’indipendenza dello Stato e della sua annessione al Pakistan non vogliono legittimare l’autorità indiana sulla regione, oggetto di contesa tra i due Paesi.
Molti negozi, scuole e uffici sono chiusi già da ierisera. Tra la popolazione locale c’è chi parla di “vacanze lunghe” alludendo al fatto che in molti rimarranno in casa per evitare inconvenienti. La polizia afferma di aver preso le “necessarie misure di sicurezza” e fonti interne alla Central Reserve Police Force parla di 180 compagnie inviate nel distretto in aggiunta a quelle già operative.
I capi dei gruppi separatisti sono agli arresti domiciliari: Syed Ali Geelani, Mirwaiz Umar Farooq e Yasin Malik hanno l’obbligo di residenza nei loro domicili sino a dopo le elezioni. Ma la tensione è alta: dei 1483 seggi, 665 sono stati dichiarati a rischio.
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