Kashmir, l’India valuta con diffidenza la proposta di Musharraf
Mumbai (AsiaNews) – In India si guarda con diffidenza alle parole del presidente pakistano che di recente si è detto disposto a rinunciare alle rivendicazioni sul Kashmir, se New Delhi accetterà un piano di compromesso in quattro punti. Il governo indiano non ha ancora risposto ufficialmente alle dichiarazioni rilasciate dal gen. Pervez Musharraf durante un’intervista alla principale rete televisiva dell’Unione, la Ndtv, lo scorso 4 dicembre. Ma nell’Unione si sono già sollevati cori contrastanti tra chi invita almeno a tenere in considerazione la proposta e chi la rigetta definendola una presa in giro.
Il piano proposto dal capo di Stato prevede che i confini, inclusa la Linea di Controllo che dal 1947 divide il territorio conteso del Kashmir in due tra India e Pakistan, non siano toccati ma sia permesso alla popolazione di attraversarli liberamente; all’intera regione sarà concessa autonomia ed autogoverno, ma non l’indipendenza (a cui si oppongono Islamabad e New Delhi); il ritiro graduale delle truppe indiane e pakistane; la creazione di un sistema di supervisione congiunta con la partecipazione di rappresentanti pakistani, indiani e kashmiri. In qualche modo una sorta di gestione condivisa del territorio.
Sajjad Lone, leader del partito separatista People’s Conference in Jammu and Kashmir - e ritenuto fino a poco tempo fa un moderato - bolla come “frode” la proposta dell’autonomia e dell’autogoverno. Altri invece sottolineano che il futuro del piano di Musharraf dipende dalla reale volontà del Pakistan di riuscire, come promesso anni fa, ad impedire attacchi terroristici in India.
Il leader del National Conference, Omar Abdullah, invita a tenere in considerazione la proposta, ma senza perdere di vista che il Kashmir “non è solo un pezzo di terra, ma un popolo” con delle esigenze. Dal conto suo il ministro indiano degli Affari esteri, Anand Sharma, sottolinea che la posizione dell’India è chiara: “Vogliamo la pace, la normalità, la possibilità di movimento tra i due confini, così come sono ora fissati”.
India e Pakistan hanno combattuto tre guerre dal 15 agosto 1947, quando hanno ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna; due di queste a causa del Kashmir, regione che entrambi controllano in parte e su cui rivendicano il pieno diritto. Il processo di pace, iniziato nel 2004, incontra ancora il principale ostacolo nel Kashmir ed ha ricevuto una battuta di arresto dopo le bombe di Mumbai del luglio scorso.